Il Comitato Parco contro il sindaco: sul caso sopraelevate Sias non ha rispettato gli accordi
MONZA - La questione del restauro delle sopraelevate all'autodromo fa litigare il Comitato parco e il sindaco Roberto Scanagatti. Da parte del Comitato c'è disappunto per le esternazioni del primo cittadino riguardo al restauro
Il Comitato Parco dice no al restauro delle sopraelevate. Il sodalizio non ha affatto digerito l’uscita del sindaco Roberto Scanagatti (nonché presidente del Consorzio Parco e Villa Reale) che sabato scorso durante il forum organizzato dal Pd sul “Piano di tutela e valorizzazione del Parco e della Villa Reale” ha precisato che l’attuale convenzione con la Sias non prevede l’abbattimento delle sopraelevate ma semplicemente un restauro di quello straordinario esempio di architettura sportiva presente nel Parco.
È da anni che il Comitato promuove l’abbattimento delle sopraelevate e l’uscita del primo cittadino non è proprio andata giù. In un comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi il sodalizio - da sempre in prima linea per la tutela del Parco e della Villa e forte detrattore della presenza del circuito all’interno del complesso – ha fatto alcune precisazioni e sollevato perplessità.
“La Convenzione per la Concessione a Sias del 21 maggio 1998 (allora Giunta di centrodestra guidata da Roberto Colombo, ndr), prevedeva l'abbattimento delle sopraelevate a fronte di una spesa (smaltimento dei detriti incluso) di 2 miliardi di lire. La scadenza di questo contratto tra Sias e Comune fu prolungata fino al 31 dicembre 2007 (giunta di centrosinistra guidata da Michele Faglia, ndr). Dal 2002 al 2007 era vicesindaco e assessore al bilancio l'attuale sindaco Scanagatti. I Comitati chiesero all'amministrazione che venisse applicato quanto previsto dal contratto con Sias. Non successe nulla, naturalmente. La nuova Convenzione per la Concessione a Sias - rinnovata alla scadenza della precedente per 19 anni e firmata a Luglio 2008 (giunta di centrodestra guidata da Marco Mariani, ndr) affermava che entro 5 anni dalla firma della convenzione (quindi entro luglio 2013) Sias avrebbe provveduto al completo restauro delle sopraelevate, pena una multa di 1.000 euro per ogni giorno di ritardo”.
Ma quanto sottoscritto per il Comitato non sarebbe stato rispettato. Come si legge ancora nella nota stampa: “In italiano 'completo restauro' vuol dire rimessa a nuovo di parti deteriorate di opere architettoniche, sculture… ed anche rimettere qualcosa nello stato di prima. La realtà invece è che il presunto completo restauro ha riguardato solo la parte a vista, quella superiore, delle sopraelevate, una sorta abbellimento di facciata che ha lasciato la struttura nello stato pericolante in cui si trovava che ne aveva suggerito l'abbattimento”, allegando una serie di immagini che testimoniano lo stato attuale della parabolica.
Lanciando una stoccata diretta al primo cittadino al quale inviano provocatoriamente alcune domande: “Ma il sindaco e il Consorzio hanno visto o controllato lo stato reale delle sopraelevate? Si sono accontentati dei lavori di facciata? Perché non pretendono da Sias, stante il mancato assolvimento dell'impegno contrattuale, il risarcimento dovuto?. Questo chiaro esempio di inaccettabile aiuto alla Sias ci induce a dubitare della dichiarazione di Scanagatti secondo cui i 70 milioni di euro della Regione per 10 anni verranno dedicati unicamente al Parco e all'autodromo solo come area del Parco (dunque essenzialmente per la manutenzione che, tra parentesi, per concessione è totalmente a carico della Sias), tanto più che non ha chiarito la questione dei 20 milioni di euro per i prossimi tre anni da versare ad Ecclestone”.
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