Il mondo del vino piange la scomparsa di Jean Valenti, fondatore dell'Associazione italiana sommelier

MONZA - A mezzogiorno, all'ospedale San Gerardo, si è spento Jean Valenti all'età di 93 anni: residente a Concorezzo, era il fondatore dell'Associazione Italiana Sommelier nel 1965. Ha lavorato al ristorante Savini di Milano, era il sommelier preferito di Maria Callas e di Onassis, del Principe Ranieri e di Grace Kelly

Il suo spirito giovanile era proverbiale, come il suo sorriso e la sua affabilità. Tanto che a vederlo in mezzo ai corsisti dell'Ais, l'Associazione italiana sommelier, nessuno credeva alla sua carta d'identità. Pensavamo tutti a un madornale errore dell'ufficio Anagrafe. Jean Valenti, 93 anni, ha salutato tutti quest'oggi all'ospedale San Gerardo di Monza per passare a miglior vita. Nell'ambiente del vino ci stava a meraviglia. Non poteva essere altrimenti, visto che proprio lui nel 1965 ebbe la felice intuizione di dare vita all'Ais insieme ad altre tre persone.

Ironia della sorte, la più grande e autorevole associazione che si occupa del vino in Italia, fondata da un francese. Nato per caso in Italia il 25 aprile 1923 a Casazza, nella bergamasca, dove i genitori erano in villeggiatura. E da noi ritornato dopo la Seconda Guerra Mondiale e la prigionia in Russia in occasione del suo viaggio di nozze a Milano.

Non se n'è più andato. Grazie al cielo. Perché fu proprio grazie a lui che il mondo dei sommelier poté acquisire anche da noi quella professionalità e quello stile che fino ad allora mancava. 

Nel suo portafoglio non a caso custodiva ancora la tessera numero 1 dell'associazione. Per attaccamento a quella sua stessa creatura, non certo per dire "Non sapete chi sono io". Non era quella tessera che poteva dare lustro e prestigio a uno che ha lavorato per anni e anni al Savini di Milano, sommelier prediletto di Maria Callas e di Onassis, del Principe Ranieri e di Grace Kelly.

Eppure, nonostante tutto, incredibilmente semplice e alla mano, sempre desideroso di partecipare anche ultranovantenne alle iniziative dell'associazione.

Per lui due grandi punti saldi nella vita. Il vino e la famiglia. Capace di rimanere estasiato di fronte a un ottimo calice e di arrivare quasi alla commozione parlando dei nipotini.

Mancherai a tutti, caro Jean, ma puoi stare tranquillo. A tutti hai dato qualcosa: un'associazione e conoscenza al mondo del vino, una parola gentile e un sorriso a tutte le persone che hai incontrato. E, ne siamo certi, anche lassù non sarai capace di rimanere in disparte con le mani in mano.


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