Inaugurata la Casa della Ricerca: un grande laboratorio all'interno dell'Università

MONZA - L'anno accademico dell'Università Milano Bicocca è avvenuto con due gesti significativi. Il primo: la cerimonia è avvenuta qui in città. Il secondo: l'inaugurazione del cosiddetto "U28", edificio pensato per essere la Casa della ricerca e dell’innovazione

Il nuovo anno accademico dell’Università Milano Bicocca si è aperto a Monza. Nei giorni scorsi l’ateneo cittadino è stato scelto come palcoscenico per la cerimonia e la presentazione del nuovo edificio U28 destinato alla ricerca biomedica di frontiera e alla medicina di precisione. Un nuovo gioiello che si affianca al Campus monzese che comprende anche gli edifici U8, U18 e U38 dove si svolgono le attività di didattica e ricerca del  Dipartimento di Medicina e di Chirurgia e dell’ospedale San Gerardo partner dell’ateneo.  

"In questa nuova Casa della ricerca e dell’innovazione – ha commentato il rettore Cristina Messa - si farà ricerca di frontiera in ambito biomedico in un contesto 'open access' con il duplice obiettivo di attirare ricercatori e finanziatori anche dall’estero e accorciare i tempi della sperimentazione clinica per arrivare più in fretta al letto del paziente".
 
L’U28 è stato pensato per essere la Casa della ricerca e dell’innovazione, ospitando  la ricerca biomedica di frontiera: tecnologie che stanno emergendo come nanomedicina e scienze omiche, cioè genomica, proteomica, metabolomica, considerate fondamentali per la medicina di precisione.

Un ambiente di ricerca basato sul modello della open science in cui la presenza di tecnologie è combinata con la presenza di competenze. Più di 10mila metri quadrati di superficie, nei quali troveranno posto grandi attrezzature per la ricerca e e i ricercatori. 

La struttura, che sorge nel comune di Vedano al Lambro è stata realizzata nell’ambito di un accordo di programma tra Regione Lombardia e Università di Milano–Bicocca, a cui successivamente hanno aderito il Comune di Vedano, l’ospedale San Gerardo e la Provincia di Milano per un costo finale di oltre 13 milioni di euro, con un contributo della Regione Lombardia di 6.500.000 euro.
 
Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato anche Mauro Ferrari, Presidente e CEO del Houston Methodist Research Institute. Tra i fondatori della nanomedicina, Ferrari ha intuito l’importanza di fondere insieme il lavoro di fisici, clinici, informatici e chimici per ottenere risultati nella cura dei tumori e ha costituito aziende attive nella produzione di nanoparticelle impiegate nella cura di alcuni tipi del cancro.