La mia mamma è la più bella del mondo: come parlare ai bimbi della malattia
MONZA - Cosa succede quando in una famiglia si presenta un caso di tumore? La sofferenza non è solo della persona che deve affrontare la malattia, ma anche di le sta intorno. E, spesso, si tratta anche di bambini piccoli. Domani un incontro sul tema organizzato da Salute Donna
Tutto cambia quando, ritirato l’esito dell’esame, si scopre che bisogna iniziare un percorso fatto di sofferenza, paura e soprattutto cambiamento. Nel fisico e nella mente. Un cambiamento che non riguarda soltanto la persona colpita dal tumore, ma anche la sua cerchia familiare. Il tutto si complica quando ci sono di mezzo i bambini, quando ad ammalarsi è la mamma (o il papà) visti sempre come modello di forza.
Ma della malattia dei genitori ai bambini bisogna parlarne – con i giusti termini – e soprattutto accompagnarli in questo percorso nella certezza che la mamma resta sempre e comunque la più bella del mondo.
E si intitola appunto “La mia mamma è la più bella del mondo” l’evento in programma per domani, venerdì 16 settembre dalle 17 a Milano, all’Umanitaria (via Santa Barnaba).
L’iniziativa è stata organizzata da “Salute Donna” sodalizio fondato dalla monzese Anna Mancuso e da oltre vent’anni impegnato a livello internazionale nell’informazione e prevenzione dei tumori.
Dopo i saluti istituzionali al via una carrellata di interventi con professionisti dell’Istituto dei Tumori di Milano che analizzeranno l’argomento sotto aspetti diversi.
Al tavolo dei relatori lo psicologo, il riflesso logo, l’arte terapeuta, l’epidemiologo oltre al racconto-testimonianza di alcune mamme che sono riuscite a sconfiggere il tumore.
L’evento è aperto anche ai bambini. Infatti durante le relazioni i più piccoli potranno divertirsi in uno spazio allestito ad hoc per loro con giochi, laboratori e momenti di canto. Saranno allestite anche una postazione di trucco per le mamme e di set fotografici per le famiglie.
L’evento si concluderà con un buffet, con cibi salutari. L’ingresso è libero.
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