La sfida di Scanagatti: avvicinare i giovani alla politica. La prima risposta però è un po' fredda

MONZA - Al di là di tanti comizi sui temi della campagna elettorale, il sindaco Roberto Scanagatti si è lanciato in un'iniziativa lodevole: far capire ai giovani l'importanza della politica e dell'impegno sociale. La sollecitazione, ieri al Binario 7, non è stata però raccolta da molte persone

Pochi (circa una quarantina, esclusi i giovani candidati) i ragazzi che ieri pomeriggio hanno partecipato all’incontro con Roberto Scanagatti al Binario 7. Un evento promosso da Corrado Accordino e al quale, vedendo i volti in sala, hanno partecipato soprattutto i giovani già impegnati attivamente in politica e qualche studente delle scuole superiori, già sensibile al tema.

Certo, sono cambiati i tempi da quando Scanagatti (classe 1954) ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della politica: è arrivato il 1968, l’abbattimento del muro di Berlino, la fine della guerra fredda, Tangentopoli, la fine della II Repubblica, la discesa in campo di Silvio Berlusconi e poi la grande crisi economica che ha messo ko non solo i portafogli ma a che le esigenze e le necessità delle persone.

“Quando sei dentro alla politica la vivi al meglio – ha spiegato il sindaco uscente ai ragazzi, ricordando i suoi esordi  – C’era una grande fiducia nel futuro. Ho deciso di entrare in politica ispirato dalla figura di Enrico Berlinguer (storico segretario del Partito comunista, ndr). All’epoca potevi essere il segretario del partito o il suo ultimo attivista ma era ben chiaro il concetto che potevi contribuire”.

Certo ne è passata di acqua sotto i ponti da allora, ma l’impegno di Scanagatti è continuato. “A chi mi chiede perché comunque si va avanti rispondo che non è vero che non si può cambiare il corso delle cose – ha precisato – Ti puoi impegnare per cercare di cambiare qualche cosa, ma della politica non puoi fare a meno e se non decidi tu sarà qualcun altro che deciderà per te”.

Certo non è facile - naturalmente bipartisan – convincere gli elettori e soprattutto convincere i ragazzi cresciuti non certo a pane e comizi, ma a Internet e social abbondantemente utilizzati in questa campagna elettorale sia dalla destra sia dalla sinistra. Anche a livello locale.

“La rappresentazione che spesso viene fatta della politica, anche dai media, è quella di una politica fatta di ladri, malfattori e sistemi clientelari – ha proseguito il candidato sindaco – Ma se ci si allontana qualcun altro decide per noi”.

Poi gli interventi di alcuni ragazzi che hanno spiegato la lontananza e la difficoltà della loro generazione a rapportarsi alla politica accusata di “colpire ma non accompagnare”, sentendo quel distacco che porta all’astensione oppure al voto di protesta.

Barbara Apicella


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