Allevi: "Scanagatti? Ha cambiato più maglie di Bobo Vieri"
MONZA - Una serata davvero calda in tutti i sensi, quella di ieri sera al Centro civico di via Lecco. Lo spunto è stato offerta dall'intervento del giornalista Mario Giordano, che ha presentato il suo ultimo libro insieme a Dario Allevi, candidato sindaco del centrodestra
“Il nostro obiettivo è mandare in pensione senza vitalizi Roberto Scanagatti. È dal 1983 che ininterrottamente è in consiglio comunale, cambiando più maglie di Bobo Vieri”. Un incipit al vetriolo quello di Dario Allevi candidato sindaco per il centrodestra ieri alla serata di presentazione del nuovo libro del giornalista Mario Giordano “Molto più che sanguisughe – Vampiri”. Allevi ha lanciato la sua sfida al sindaco uscente di fronte a una nutrita platea accorsa al Centro civico di via Lecco per ascoltare l’intervento del noto giornalista e scrittore.
“Questa è stata la più brutta amministrazione che Monza abbia mai avuto – ha incalzato Allevi davanti anche a tre ex sindaci (Pier Franco Bertazzini, Rosella Panzeri e Marco Mariani, ndr) - Noi combatteremo contro quei ghetti come via Asiago creati da Scanagatti e dal Prefetto con la complicità di qualcuno che fino al giorno prima sfornava pizze quattro stagioni. Noi siamo nemici dei vampiri e di questa amministrazione che verrà ricordata solo per aver realizzato la Coop. A Monza abbiamo la responsabilità di vincere perché dalla nostra vittoria potrà partire il messaggio di un centrodestra unito anche a livello nazionale”.
Agguerrito, come sempre, il giornalista Mario Giordano che ha catalizzato l’attenzione del pubblico e che ironicamente ha cercato di alleggerire il grande caldo della sala affermando “sparatemi pure, intanto è già buio e quindi vale la legittima difesa”.
Un intervento veloce, frizzante e tipico dello stile del giornalista che da anni porta avanti la sua battaglia contro caste e vitalizi. Un intervento intenso e passionario contro il business dell’accoglienza. “Intorno a questo c’è un gran flusso di denaro – ha spiegato – Con mafia e multinazionali come gestori. È una cosa risaputa come il fatto che gli immigrati fruttino più della droga”. Portando anche esempi concreti soprattutto nel Sud, senza spaventarsi di citare nomi e cognomi che sono riportati anche nel suo libro. Poi un riferimento al caso monzese di via Asiago. “Come è possibile tollerare una situazione come via Asiago? – ha proseguito – Questa non è accoglienza ma guadagno”.
Applausi poi per il suo intervento in tema di vitalizi, un argomento al quale Mario Giordano ha dedicato anche un libro. “Mi dicono che ho l’ossessione per i vitalizi – ha continuato – Sono un furto di soldi, giustizia, equità e futuro”.
Lanciando poi un messaggio al pubblico. “Potete scegliere di essere vampiri oppure di denunciare queste situazioni di disuguaglianza – ha concluso – Ma se siete complici non avete poi il diritto di lamentarvi”.
Passando poi la palla direttamente alla classe politica intervenuta alla serata proprio per appoggiare la candidatura di Dario Allevi. Sostenuto per l’occasione da Fabrizio Sala (vicegovernatore della Regione Lombardia), Mariastella Gelmini (deputato e coordinatore regionale di Forza Italia) e Giovanni Toti (presidente della Liguria).
E un appello preciso ad Allevi è arrivato proprio da Fabrizio Sala incoraggiandolo ad evirare che il grave problema del racket degli alloggi popolari molto diffuso a Milano non arrivi anche a Monza. “A Milano è un problema risaputo – ha spiegato – Forze dell’ordine e prefettura sono pronte ad intervenire, ma il Comune di Milano tentenna. Dario fai in modo che questo problema non arrivi anche a Monza, falla diventare una delle città più belle del mondo, la terra delle opportunità”.
Passando poi la parola alla collega Gelmini che ha focalizzato il suo intervento sul tema dei vitalizi. “Io ho firmato una proposta di legge presentata dal collega del Pd Richetti favorevole all’abolizione dei vitalizi – ha spiegato – I vitalizi hanno sempre dato fastidio agli italiani ma oggi la situazione è cambiata, è ben diversa rispetto agli Ottanta e Novanta. La crisi ha messo il Paese in ginocchio, la gente fa fatica e quel governo che doveva salvarci (Governo Monti, ndr) ci ha riempito di tasse”.
Fondamentale per Mariastella Gelmini che la politica apra gli occhi e comprenda la situazione di disagio dei suoi lettori, le difficoltà contingenti di tante famiglie e la naturale disaffezione nei confronti di una politica attenta solo ai propri privilegi. “Le condizioni di vita sono cambiate – ha proseguito - Ci sono i ricchi con il portafoglio che votano a sinistra e la borghesia sfiduciata che si rivolge a Grillo. Dobbiamo tornare ad essere credibili”.
A chiudere la serata il governatore della Liguria Giovanni Toti. “Nella mia Regione ho dovuto fare una legge che permettesse di aprire un supermercato che non fosse la Coop – ha commentato – Mi auguro che entro il 2017 anche a Genova ci sia l’Esseleunga. Il compito del centrodestra è costruire un Paese normale, perché non è normale che un Paese dichiari che un pensionato possa vivere con 510 euro e poi ad un clandestino ne servano mille. Non è normale un Paese che fa entrare i clandestini ma non li identifica. Renzi non ha costruito un Paese normale, il centrosinistra al Governo ha fallito”.
Barbara Apicella
Barbara Apicella
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