Lotta all’anoressia con il Fondo famiglia Peppino Fumagalli
MONZA - Una famiglia impegnata con costanza e determinazione contro l'anoressia. E, certamente, anche con risorse: grazie al Fondo famiglia Peppino Fumagalli, uno dei grandi nomi dell'imprenditoria italiana nel mondo, si cerca di combattere questa terribile malattia
La lotta contro l’anoressia inizia fin sui banchi di scuola. Imparando a intercettarla, a cercare di comprenderne le cause nel disperato tentativo di intervenire prima che, questa terribile malattia, divori non solo il corpo ma anche l’anima della vittima.
Prevenzione, divulgazione, sensibilizzazione verso chi potrebbe potenzialmente cadere nel tunnel dell’anoressia, un disturbo dove il vedersi sempre sovrappeso è legato ad una più ampia e delicata componente psicologica con il malato si sente inadeguato e non accettato.
A scendere in campo accanto ai ragazzi e alle famiglie c’è una delle famiglie più importanti dell’imprenditoria, non sono brianzola, ma internazionale.
È la famiglia Fumagalli con il Fondo per l’anoressia famiglia Peppino Fumagalli, istituito dal noto imprenditore presso la Fondazione della Comunità di Monza e Brianza.
Il cavaliere Fumagalli era rimasto profondamente toccato da questa malattia che indirettamente aveva conosciuto attraverso la sua cerchia di contatti e a quel punto la scelta di mobilitarsi con l’istituzione di questo fondo.
Ed oggi a portarla avanti c’è la figlia Laura che crede molto nel progetto di informazione e di divulgazione, non solo tra i ragazzi ma anche tra i genitori.
Il debutto venerdì con l’allestimento al Binario 7 dello spettacolo “Quasi perfetta” a cura della compagnia “Quelli di Grock” che con delicatezza ha affrontato il tema dell’anoressia. Un doppio appuntamento la mattina aperto alle scuole e la sera agli adulti per riflettere su quei meccanismi alla base dell’insorgenza della patologia che molto spesso viene intercettata tardi.
“È una responsabilità importante portare avanti questo progetto al quale ho lavorato insieme a mio papà – ha ricordato – Il primo passo è quello della divulgazione con l’obiettivo di portare questo spettacolo teatrale anche nelle scuole e in altri teatri della Brianza. Inoltre è in fase di definizione il progetto “Lo Specchio” con l’associazione Liberi svincoli che vedrà gli studenti impegnati nella realizzazione di un video proprio sulla malattia”.
Parlare ai ragazzi con gli strumenti che i ragazzi di più amano e conoscono, farli riflettere su quella malattia che colpisce sempre più giovani, con i primi campanelli di allarme fin dalle scuole elementari e che poi, nella fase dell’adolescenza, trova terreno fertile.
Ma Laura Fumagalli è determinata a portare avanti quel progetto tanto caro a suo papà. “Bisogna parlare di anoressia ai ragazzi – precisa – Bisogna farli riflettere”.
Il tutto in stretta collaborazione con l’ospedale San Gerardo di Monza e la professoressa Francesca Neri grande esperta della problematica che venerdì, al termine dello spettacolo, ha risposto alle domande del pubblico.
Per ulteriori informazioni sul Fondo per l’anoressia famiglia Peppino Fumagalli inviare un’email a fondo.anoressia@gmail.com.