Mancuso contro i pedoni pigri: "Paratie in corso Milano per togliere smog e semaforo"
MONZA - Anna Mancuso, leader della lista "Monza Futura" (che appoggia Dario Allevi), propone la posa di paratie in corso Milano. Per togliere un semaforo e diminuire lo smog, obbligando i pedoni a utilizzare il sottopasso
Corso Milano a Monza: traffico in tilt e lunghe code soprattutto nelle ore di punta per quei due semafori pedonali posizionati a meno di 50 metri l’uno dall’altro e che continuano a rallentare il traffico. Un delirio, non solo per gli automobilisti in coda che cercano di conquistarsi anche un metro di spazio, ma anche per i polmoni dei pedoni che percorrono la via.
Sembra davvero bizzarra la soluzione di due semafori a distanza di meno di 50 metri, eppure l’assessore alla viabilità Paolo Confalonieri nei mesi scorsi si è visto obbligato a posizionare il semaforo all’incrocio con via Cairoli perché i pedoni diretti in stazione, sempre di fretta e spesso in ritardo, piuttosto che percorrere dieci metri e utilizzare il sottopasso pedonale oppure venti metri per raggiungere l’altro semaforo a chiamata rischiavano attraversamenti pericolosi mettendo a repentaglio la propria vita e quella degli automobilisti.
Ma questo delirio e questo smog proprio non piacciono ad Anna Mancuso, portavoce della lista civica “Monza Futura” che sostiene Dario Allevi (nella coalizione formata da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e la lista civica “Noi con Dario Allevi” ), che da anni è impegnata nella tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, in particolare nella lotta contro il cancro.
Mancuso propone una soluzione semplice, economica ed educativa per evitare file lungo corso Milano e garantendo al tempo stesso un passaggio veloce e in sicurezza per i pedoni.
“Basterebbe posizionare lungo quei cinquanta metri maledetti di corso Milano quelle paratie in metallo che sono state posizionate all’angolo di via Gramsci per evitare il passaggio delle auto – spiega – In questo modo i pedoni saranno obbligati a camminare per venti secondi e raggiungere il sottopasso ciclopedonale, oppure per cinquanta secondi e arrivare al semaforo pedonale a chiamata.
Una soluzione semplice che farebbe sicuramente felici anche tanti automobilisti che spesso, soprattutto la mattina, ci impiegano anche dieci minuti per percorrere un centinaio di metri perché quando magari da una parte il semaforo è verde dall’altra è rosso.
“Se non dovesse essere sufficiente basterebbe la presenza per un mese di un vigile nelle ore di maggiore passaggio così che ai pedoni indisciplinati e pigri passerebbe la voglia di infrangere il regolamento”, aggiunge.
La situazione è davvero bizzarra perché oltre al semaforo a metà di corso Milano, vicino a largo Mazzini c’è un altro sottopasso per raggiungere la stazione.
“All’inizio del mandato della Giunta Scanagatti avevo presentato in aula il problema del flusso di pedoni in corso Milano – ribadisce Mancuso che ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale per un anno e mezzo per poi dimettersi a causa di problemi di salute – All’epoca avevo sollevato la necessità del recupero del sottopasso pedonale che era in situazioni di serio degrado. Poi il tunnel è stato recuperato, ma la gente continua a non utilizzarlo. E purtroppo a Monza resta il primato di essere una delle città più inquinate d’Italia”.
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