"Mia moglie è caduta dalla scala": egiziano arrestato per maltrattamenti
MONZA - Un egiziano di 42 anni, residente in città, è stato arrestato dalla Polizia di Stato con l'accusa di maltrattamenti in famiglia. Aveva accompagnato la moglie al Pronto soccorso dell'ospedale spiegando che le contusioni le aveva causate una brutta caduta dalle scale
E' finita al Pronto soccorso dell'ospedale San Gerardo di Monza, accompagnata dal marito. Ufficialmente caduta da una scala. Alla fine della visita l'uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia.
L'egiziano, un quarantaduenne incensurato residente in città, probabilmente pensava che la scusa potesse risulta credibile per giustificare le contusioni della moglie ventiseienne. E, forse, i medici avrebbero anche creduto a questa storia.
Il problema è che la donna, durante la visita, non ce l'ha proprio fatta a trattenersi. Rimasta sola con medici e infermieri, è scoppiata a piangere a dirotto raccontando la vita d'inferno che stava passando, costretta a subire maltrattamenti da circa un anno e mezzo.
Durante lo sfogo ha spiegato che quelle contusioni non erano frutto di una caduta, bensì di percosse, colpita anche con il telefono cellulare. Tutta una vicenda che ha confermato quando il personale medico ha chiamato sul posto anche gli agenti di Polizia.
Per l'uomo sono scattate le manette ai polsi con l'accusa di maltrattamento in famiglia. La donna e la bambina di un anno e mezzo sono invece state affidate a una comunità protetta.
L'egiziano, un quarantaduenne incensurato residente in città, probabilmente pensava che la scusa potesse risulta credibile per giustificare le contusioni della moglie ventiseienne. E, forse, i medici avrebbero anche creduto a questa storia.
Il problema è che la donna, durante la visita, non ce l'ha proprio fatta a trattenersi. Rimasta sola con medici e infermieri, è scoppiata a piangere a dirotto raccontando la vita d'inferno che stava passando, costretta a subire maltrattamenti da circa un anno e mezzo.
Durante lo sfogo ha spiegato che quelle contusioni non erano frutto di una caduta, bensì di percosse, colpita anche con il telefono cellulare. Tutta una vicenda che ha confermato quando il personale medico ha chiamato sul posto anche gli agenti di Polizia.
Per l'uomo sono scattate le manette ai polsi con l'accusa di maltrattamento in famiglia. La donna e la bambina di un anno e mezzo sono invece state affidate a una comunità protetta.
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