Monti: "I tagli ai bus? Una colossale presa per i fondelli a scopo elettorale"
MONZA - A poche ore dall'annuncio della Provincia che intende riconsiderare i tagli alle corse dei bus, "limando" le corse pomeridiane o tagliando quelle dei giorni festivi in luglio e agosto, Andrea Monti (consigliere della Lega Nord) parla di grande bluff e di cittadini strumentalizzati
Non ha mai avuto peli sulla lingua. Anche stavolta Andrea Monti, assessore a Lazzate e consigliere provincia di Monza e Brianza, non si fa problemi a rivelare ciò che pensa sulla questione del trasporto pubblico locale e del taglio ai bus. "Possiamo dirlo - afferma Monti - era solo una colossale presa per i fondelli, utile al Partito Democratico per dare contro a Regione Lombardia. Io qualche sospetto l’avevo avuto giù il 29 dicembre 2016, quando il Presidente della Provincia Gigi Ponti, convocata l’Assemblea dei Sindaci, annunciò l’imminente soppressione totale di due linee bus in Brianza: la Z225 e Z227. Una notizia da far tremare i polsi, accolta però con qualche risolino beffardo da alcuni sindaci, di quelli più furbi".
Monti, evidenziando che non si tratta di due linee qualunque, bensì delle due più utilizzate della provincia, che muovono ogni giorno quasi 9 mila utenti, si chiede: "Che fine ha fatto la soppressione della Z225 e Z227? Dopo sei mesi di mobilitazioni, di continui 'al lupo al lupo' sulla soppressione totale delle due linee, che cosa rimane di tutta questa cagnara? Per sei mesi la Provincia non ha mosso un dito, non ha modificato una corsa, ha continuato a prorogare lo stato attuale, senza preoccuparsi minimamente del disavanzo che aumentava. E allora, ci si domanda, come mai a dicembre 2016 si era annunciata come unica soluzione possibile la soppressione delle due linee più utilizzate, ed ora invece dopo sei mesi non si è fatto nulla? Ma quale livello di credibilità può oggi avere questa gente? Soprattutto oggi, che dopo sei mesi in cui non si è fatto nulla, è lo stesso Ponti a proporre altre soluzioni: solo un piccolo taglio delle corse, di cui una parte si attiverà solo da settembre, o in subordine la soppressione delle poche corse festive nel mese estivo".
Monti, evidenziando che non si tratta di due linee qualunque, bensì delle due più utilizzate della provincia, che muovono ogni giorno quasi 9 mila utenti, si chiede: "Che fine ha fatto la soppressione della Z225 e Z227? Dopo sei mesi di mobilitazioni, di continui 'al lupo al lupo' sulla soppressione totale delle due linee, che cosa rimane di tutta questa cagnara? Per sei mesi la Provincia non ha mosso un dito, non ha modificato una corsa, ha continuato a prorogare lo stato attuale, senza preoccuparsi minimamente del disavanzo che aumentava. E allora, ci si domanda, come mai a dicembre 2016 si era annunciata come unica soluzione possibile la soppressione delle due linee più utilizzate, ed ora invece dopo sei mesi non si è fatto nulla? Ma quale livello di credibilità può oggi avere questa gente? Soprattutto oggi, che dopo sei mesi in cui non si è fatto nulla, è lo stesso Ponti a proporre altre soluzioni: solo un piccolo taglio delle corse, di cui una parte si attiverà solo da settembre, o in subordine la soppressione delle poche corse festive nel mese estivo".
Il consigliere provinciale del Carroccio, senza volere accusare i cittadini e i comitati ("Cosa fanno le persone normali quando ascoltano le parole di un Presidente della Provincia e non del matto del paese? Naturalmente ci credono"), ricorda quei giorni di rabbia e di delusione. "Ed è lì - aggiunge - che il Presidente Ponti, Partito Democratico, spalleggiato dai sindaci interessati al taglio, tutti del PD, cominciò a soffiare un giorno sì, e un giorno anche, sul fuoco della protesta verso Regione Lombardia. Perché chi governa in Regione Lombardia? Il centrodestra, naturalmente. E si tace contro lo Stato e il Governo, visto che a Roma decide il Pd".
A sostegno delle sue tesi, Monti cita anche un documento: "Qualche mese prima, quando Regione arrivò in soccorso di Ponti e della sua maggioranza con un cospicuo finanziamento extra, fu messo nero su bianco con tanto di firma che non avrebbero chiesto più nulla a Palazzo Lombardia per il 2017: si conferma l’impegno a programmare, per quanto di propria competenza, per il 2017 una riorganizzazione dei servizi, commisurata alle risorse «strutturali» del 2016, e che non comporti ulteriori richieste di risorse aggiuntive a Regione Lombardia
"Appare evidente - conclude Monti - che i pendolari della Z225 e Z227 sono stati presi per il naso, sfruttati, oggetto di una strumentalizzazione politica bella e buona. Hanno sacrificato tempo, denaro ed energie, magari sottraendoli alle loro famiglie, ai loro figli, solo per compiacere il Pd nella sua propaganda contro Regione Lombardia. Qualcuno sapeva che la soppressione della Z225 e Z227 era un bluff fin dall’inizio, hanno semplicemente preso in giro tutti".
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