Monza saluta Stefania, la senzatetto della stazione con la passione per la poesia
MONZA - E' morta domenica all'ospedale San Gerardo. Stefania era un volto noto a tutti i monzesi. Per tutti era la senzatetto della stazione. E per lei, soprattutto negli ultimi tempi, erano stata diverse le manifestazioni di aiuto e di solidarietà
Per i pendolari era diventata un volto familiare. Lì nella sala d’attesa della stazione ferroviaria di Monza insieme all’amato Marco. Le sedie per tanti anni sono state il suo letto, chi attendeva il treno un volto con cui scambiare due chiacchiere.
Di giorno avanti e indietro dalla vasca di via Italia e il lunedì e il giovedì sera l’incontro tanto atteso con i “City Angels”.
Monza saluta Stefania, la senzatetto che da anni aveva fatto della stazione e del centro la sua casa. È morta domenica, all’ospedale San Gerardo, dove da tempo era ricoverata.
Attorno a lei e al marito Marco si era creata, soprattutto nell’ultimo anno e mezzo, una vera e propria catena di solidarietà.
Il Comune le aveva assegnato una casa, gli utenti del gruppo facebook “Sei di Monza se…” si erano attivati con una vera e propria colletta per la spesa mensile. Purtroppo negli ultimi mesi le condizioni di salute di Stefania erano peggiorate e la donna era stata costretta a lunghi ricoveri, sempre comunque seguita dai tanti monzesi che hanno imparato a conoscerla e a volerle bene. Quando sul gruppo facebook è stata annunciata la sua morte tantissimi coloro che l’hanno salutata e ne hanno ricordato aneddoti e momenti.
E per chi Stefania l’ha solo vista di passaggio, quando la mattina o la sera attraversava velocemente la stazione o la via Italia, vi rimandiamo alla pagina facebook dei City Angels di Monza dove la responsabile, Manuelita Vella, ha postato una videointervista a Stefania.
Scoprendo che dietro a quella signora solo all’apparenza burbera si nascondeva una donna dal cuore profondo e alla quale la vita aveva riservato grandi sofferenze. Un’infanzia e un’adolescenza fatta di violenza e di soprusi, maltrattamenti fisici e psicologici. Poi la scelta estrema di scappare e di vivere in mezzo alla strada. La vita le aveva riservato però anche un’inaspettata gioia. La nascita nel 1996 di Jessica, poi allontanata dai Servizi sociali.
Stefania non si è mai arresa, ha continuato a vivere e a credere nei sogni coltivando quella passione per la poesia che in pochi conoscevano. E soffrendo per quegli sguardi e quegli atteggiamenti di coloro che le passavano accanto. Quei gesti di pietà nel porgerle anche un panino che le avevano ferito il cuore.
I funerali saranno celebrati domani, mercoledì 5 aprile alle 15.30 nella chiesa di San Gerardo.
Barbara Apicella
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