Monza sicura, Piffer: Tavoli permanenti, più luce, telecamere e investimenti nel carcere"
MONZA - Il tema della sicurezza è tra le priorità di Paolo Piffer, il giovane candidato che con la sua lista civica punta alla conquista della poltrona di sindaco della città. Tema che, tuttavia, si propone di affrontare in modo un po' diverso rispetto ai suoi avversari
Istituire un tavolo permanente sulla sicurezza, con incontri mensili dove accanto al sindaco di Monza, al prefetto, all’assessore alla sicurezza siedono anche i cittadini. Questa la risposta e la proposta di Paolo Piffer, candidato allo scranno di primo cittadino per la lista civica “CivicaMente con Piffer sindaco”, al problema della sicurezza, uno dei temi più caldi e attuali, non solo a livello comunale.
Il giovane candidato sindaco ha le idee chiare. “La richiesta di sicurezza arriva direttamente dai cittadini – ha spiegato – I monzesi stanno subendo quello che è uno scontro squisitamente politico: da una parte coloro che provano a fomentare la paura in modo improprio, dall’altra coloro che sminuiscono o negano una condizione critica. Da qui la mia idea di istituire un tavolo permanente sul problema”.
Con il coinvolgimento diretto dei cittadini interessati. “Per esempio sul problema della sicurezza in stazione sarebbe utile coinvolgere i pendolari che ogni giorno la attraversano”, precisa.
Ma non solo. Il consigliere comunale intende intervenire più concretamente anche sul territorio. “Oltre ai tavoli permanenti bisogna investire in sistemi di illuminazione, di videosorveglianza e in attività di presidio”, aggiunge.
Se la prevenzione non basta e le persone cadono nel tunnel della delinquenza finendo in carcere per Piffer è poi necessario accompagnarle in un percorso di reinserimento affinché – una volta scontata la pena – usciti dalla cella non tornino a delinquere.
“Dobbiamo capire che i soldi investiti nel carcere non sono soldi sprecati – precisa il candidato che dal 2010 lavora nel carcere di Monza in progetti di inclusione sociale dei detenuti e degli ex detenuti – Bisogna aiutare queste persone a non ricadere nella delinquenza. Anche questo è un investimento nella sicurezza”.
Barbara Apicella
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