Dopo la denuncia di Mancuso l’eternit resta sul prato del Parco
MONZA - L'amianto nel Parco di Monza? E' ancora tutto lì. Nessuno, dopo la segnalazione di tre settimane fa, si è preoccupato di rimuoverlo. C'è solo una differenza: è solo un po' più nascosto dalla vegetazione
All’inizio del mese abbiamo raccolto la segnalazione di Anna Mancuso, portavoce della lista civica “Monza Futura” a sostegno di Dario Allevi, che denunciava la presenza di lastre di amianto abbandonate nel Parco nell’area dell’ex Ippodromo. Un’area, in linea d’aria, a poca distanza da quel pratone dove lo scorso 25 marzo Papa Francesco aveva celebrato la Messa.
Adesso a distanza di quasi tre settimane siamo tornati sul posto per verificare se qualcosa è cambiato. Accompagnati da quel cittadino che aveva scattato le immagini poi postate da Mancuso sul suo profilo facebook.
Purtroppo abbiamo verificato che nessuno era intervenuto a rimuovere il pericoloso materiale . L’unico cambiamento era la vegetazione più rigogliosa rispetto a poche settimane fa rendendo quasi invisibili quelle lastre di amianto lasciate sul terreno.
Alcune carcasse invece sono in bella vista sul tetto pericolante. Quell’area è transennata, ma è bene ricordare che le particelle cancerogene non vengono certo bloccate di cancelli.
Inoltre a pochi metri di distanza, all’altezza della vecchia biglietteria, il tetto in amianto è ricoperto dalla vegetazione.
Due ruderi che svettano nel cuore del Parco, in quell’area vicino alla montagnetta attraversata ogni giorno – e soprattutto durante la bella stagione – da migliaia di persone. E proprio davanti un grande prato dove i bambini giocano e i rincorrono.
C’erano anche l’altro giorno, durante il nostro sopralluogo. Poi, poco lontano dall’ingresso di Vedano, abbiamo trovato un altro rudere abbandonato.
E Mancuso, nota per le sue battaglie per la tutela della salute, torna sulle barricate sollecitando chi di dovere a intervenire in fretta.
“Sono passate tre settimane dalla nostra segnalazione e l’amianto è ancora lì – commenta la “passionaria” del consiglio comunale – Fosse stato un privato sarebbe già arrivata la multa salatissima. Per il pubblico, invece nulla. La legge deve essere uguale per tutti”.
Non facendone però tanto una questione pecuniaria, quanto invece di salvaguardia della salute. È risaputo, infatti, che l’eternit è cancerogeno. “Le particelle filtrano nel terreno e nelle falde acquifere - ha ribadito - E con il vento di questi ultimi giorni trasportate anche dall’aria”.
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