Ora i profughi possono fare attività di volontariato
MONZA - Un protocollo d'intesa per far sì che le persone richiedenti protezione politica arrivate in città possano dedicarsi ad attività di volontariato: l'amministrazione comunale ha aderito alla proposta della Prefettura. L'iniziativa è stata presentata dal vicesindaco Cherubina Bertola.
Il Comune di Monza ha aderito al protocollo di intesa promosso, a seguito dell’invito del ministero dell’Interno, dalla Prefettura di Monza e Brianza per la diffusione di iniziative che favoriscano la coesione sociale delle persone richiedenti asilo accolte sul territorio italiano. I contenuti dell’intesa, sottoscritta dalle organizzazioni sindacali provinciali, dal raggruppamento temporaneo di imprese che gestisce l'emergenza profughi e dal Ciessevi, sono stati illustrati dal vicesindaco e assessore alle Politiche sociali, Cherubina Bertola.
Nel documento, facendo riferimento alle normative nazionali e regionali in materia, si promuove anche l’attività libera e volontaria da parte dei rifugiati - che dovranno, se lo vorranno, sottoscrivere una dichiarazione alla presenza di un mediatore culturale - in opere di sostegno alle attività delle associazioni, di collaborazione alla conduzione delle strutture ospitanti, di interventi di piccola manutenzione proposte dalle associazioni. In futuro le associazioni che gestiscono in prima persona e in rapporto con la Prefettura l’accoglienza dei richiedenti asilo, valuteranno insieme al Comune gli interventi proposti anche dall’amministrazione comunale. Le persone accolte a Monza e Brianza, come in tutto il territorio italiano, sono in attesa del rilascio o meno da parte delle Questure dello status di rifugiati.
Attualmente le persone sul territorio di Monza sono una novantina, di cui sei donne. Non sono presenti minori. Il Comune ha messo a disposizione la struttura di via Spallanzani, utilizzata durante l’inverno per accogliere le persone senza fissa dimora, che si aggiunge alle strutture messe a disposizione dalle cooperative e dalle associazioni che aderiscono al sistema di accoglienza. L’età media dei profughi è sui 25 anni e la gran parte non parla la lingua italiana, ragione per cui l’attività volontaria potrà concentrarsi per il momento su proposte di tipo manuale.
“Abbiamo aderito all’intesa – commenta Bertola - condividendo i principi del sistema di accoglienza che anche noi sosteniamo, e che sono quelli di distribuire le presenze per piccoli gruppi sul territorio. Detto questo il valore molto positivo del protocollo è che con l’attività libera e volontaria proposta ai richiedenti asilo, i cittadini potranno vedere che tali persone possono in parte restituire ciò che ricevono. Tutto ciò non sarà obbligatorio, sia chiaro, ma puramente volontario. E l’attività svolta sarà contenuta in report che i sottoscrittori, tra cui i sindacati, potranno esaminare e valutare”.
Durante la conferenza stampa Saul Beretta, direttore artistico di Musicamorfosi, ha presentato anche i contenuti di una video clip, promossa dal Comune di Monza e da Fondazione Monza e Brianza, che sarà trasmessa durante i Notturni che si terranno il prossimo 23 e 24 maggio nel Roseto della Villa Reale di Monza. Un video, regista Cristina Crippi, in cui emerge non solo quanto di bello Monza ha da offrire ma che rilancia anche la città solidale, che scommette sullo sviluppo della coesione sociale con i cittadini provenienti da paesi stranieri. Tema del video il viaggio in città, da mezzanotte all’alba, di Arsene Duevi, un ex profugo realmente fuggito dieci anni fa dalla dittatura in Togo e oggi stabilmente residente in Italia, che al termine del suo viaggio notturno tra piazze e monumenti, alle prime luci del giorno trova un folto gruppo di cittadini con i quali organizza un grande coro.