Quitadamo si tura il naso e vota Scanagatti
MONZA - L'idea di uno Scanagatti bis non gli fa fare salti di gioia. Ma il pensiero che, in caso di sconfitta, al governo cittadino possa andare la destra, per lui sarebbe una catastrofe. Michele Quitadamo non stringe accordi in vista del ballottaggio. Si tura il naso e va a votare Scanagatti
Michele Quitadamo mette alle strette Roberto Scanagatti. Nessun apparentamento – anche perché è stato lo stesso sindaco uscente a ribadire più volte dal 12 giugno che non avrebbe fatto mercimonio di voti e di poltrone – ma se per quella manciata di voti verrà rieletto Sinistra Alternativa Monza rivendicherà il “peso politico” del suo lettorato.
È stato chiaro Quitadamo: certamente non avrebbe svoltato a destra, ma anche questa vicinanza alla sinistra non è poi così scontata e morbida. Facendo arrivare chiaro il messaggio a Scanagatti: “Andiamo a votare per non consegnare Monza alla destra – commenta – Se dovesse perdere Scanagatti non vogliamo assumerci il “peso politico” di aver determinato la vittoria dei neofascisti a Monza. Ma se dovesse vincere rivendicheremo il nostro “peso politico””.
Un peso non da poco: lo sa bene Scanagatti e la sua Giunta che in questi cinque anni hanno trovato in Michele Quitadamo un costante pungolo, un critico che non le ha mai mandate a dire soprattutto in tema di alloggi comunali e di servizi sociali ai rispettivi assessori (Antonio Marrazzo e Cherubina Bertola, ndr) con prese di posizione molto dure.
“Il quadro politico ovviamente non può farci ritenere soddisfatti (623 voti, ndr) – scrive Quitadamo nel comunicato stampa - Non abbiamo saputo intercettare il diffuso scontento che abbiamo misurato in città, che si è ampiamente orientato all’astensionismo e ha contribuito in parte a consolidare il risultato delle destre”.
Ma per Quitadamo questa débacle è stata causata dalla sinistra. “Bisogna però essere consapevoli che la responsabilità di questo scontento è per noi interamente attribuibile al Partito Democratico – precisa - Un Pd che a livello nazionale difende solo gli interessi della finanza, delle banche e del capitale, mentre destruttura il welfare, offende la dignità del lavoro, fa crescere la disoccupazione e taglia le risorse agli enti locali. Un Pd che a livello locale non ha garantito il diritto a un dignitoso abitare, ha perpetrato gli sfratti per morosità incolpevole, ha contribuito allo smantellamento del trasporto pubblico locale, ha proseguito la cementificazione della città”.
Per lui consegnare la destra ai monzesi è impensabile. “Purtroppo dall’altra parte la forza di Allevi pone una minaccia attuale per Monza – precisa - Siamo in particolare preoccupati per le case comunali che la destra già con la giunta Mariani voleva sbolognare all’Aler, fermata solo dalla mobilitazione degli inquilini. Siamo preoccupati per l’agibilità delle realtà politiche e sociali e dei punti di aggregazioni alternativi presenti in città. Siamo preoccupati per il rischio di intrecci tra politica e malaffare. Siamo preoccupati per la legittimazione che a Monza si sta prendendo l’estrema destra, che pure Scanagatti si è guardato bene da contrastare seriamente in questi anni applicando lo strumento da noi proposto della “Mozione Antifascista””.
E ancora una volta la colpa sarebbe, per Quitadamo, del Partito democratico. Invitando i suoi elettori ad andare comunque alle urne. E quindi, come diceva qualcuno, “Turiamoci il naso e votiamo”.