Ricercato in Brianza per rapina: scovato e arrestato a Torre Annunziata
MONZA - Il 29 gennaio era riuscito a sfuggire all'arresto, sorprendendo un Carabiniere durante un colpo in villa. Si era poi allontanato a tutta velocità speronando altri veicoli. Il malvivente è stato trovato dal Nucleo Investigativo dell'Arma a Torre Annunziata in una scuola occupata da rom
Il 29 gennaio era stato sorpreso dai Carabinieri del Gruppo di Monza mentre cercava di rubare in una villa. Era riuscito a guadagnarsi la via di fuga sorprendendo e minacciando un militare con un grosso cacciavite. Poi era risalito di corsa sull'auto per fuggire a tutta velocità speronando altri veicoli incontrati lungo il percorso. Il trentaseienne di origini slave era ricercato in tutta la Brianza: è stato trovato dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Torre Annunziata.
Il malvivente era colpito da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Monza in relazione ai fatti del 29 gennaio. Ritenuto responsabile di tentata rapina in abitazione, violenza e resistenza a pubblico ufficiale nonché, per lo speronamento dei veicoli, di omissione di soccorso.
Sul suo capo, inoltre, gravava un ordine di carcerazione della Procura di Milano, essendo stato condannato per altri fatti a quasi quattro anni di reclusione.
Evidentemente ha preferito cambiare aria. Gli uomini dell'Arma, infatti, lo hanno rintracciato a Torre Annunziata, insieme alla moglie e alla figlia minore, in una scuola che è stata occupata da rom. Ha provato a fuggire, poi ha dichiarato ai militari false generalità dichiarando di essere bulgaro: ma i documenti esibiti sono risultati palesemente falsi. Nulla ha potuto di fronte ai rilievi dattiloscopici che hanno rivelato la sua identità.
Per lui si sono spalancate le porte del carcere di Poggioreale. Oltre all'esecuzione delle misure restrittive del Tribunale di Monza e di quello di Milano, ora dovrà rispondere anche dell'accusa di falsa dichiarazione della propria identità e di possesso di documenti contraffatti.
Il malvivente era colpito da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Monza in relazione ai fatti del 29 gennaio. Ritenuto responsabile di tentata rapina in abitazione, violenza e resistenza a pubblico ufficiale nonché, per lo speronamento dei veicoli, di omissione di soccorso.
Sul suo capo, inoltre, gravava un ordine di carcerazione della Procura di Milano, essendo stato condannato per altri fatti a quasi quattro anni di reclusione.
Evidentemente ha preferito cambiare aria. Gli uomini dell'Arma, infatti, lo hanno rintracciato a Torre Annunziata, insieme alla moglie e alla figlia minore, in una scuola che è stata occupata da rom. Ha provato a fuggire, poi ha dichiarato ai militari false generalità dichiarando di essere bulgaro: ma i documenti esibiti sono risultati palesemente falsi. Nulla ha potuto di fronte ai rilievi dattiloscopici che hanno rivelato la sua identità.
Per lui si sono spalancate le porte del carcere di Poggioreale. Oltre all'esecuzione delle misure restrittive del Tribunale di Monza e di quello di Milano, ora dovrà rispondere anche dell'accusa di falsa dichiarazione della propria identità e di possesso di documenti contraffatti.
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