Santiago in Rosa 2016: tutto pronto per la pedalata benefica di “Cancro Primo Aiuto”
MONZA - E' ormai tutto pronto per la pedalata che, dal 25 settembre, porterà il team di ciclisti da Tirano (Valtellina) fino a Czestochowa (in Polonia) per sostenere i progetti di solidarietà abbracciati quest’anno da “Cancro Primo Aiuto”. In totale 1.300 chilometri anche con gente alla prima esperienza in bici
Pedalando insieme, dandosi una mano nei momenti di fatica, passando il testimone al termine della tappa al compagno di squadra perché la fiaccola (metaforicamente parlando) della speranza possa arrivare fino al traguardo.
Questo il grande spirito di squadra che anima gli “atleti” che parteciperanno alla sesta edizione di “Santiago in Rosa”, grande maratona in bicicletta da Tirano a Czestochowa (in Polonia) per sostenere i progetti di solidarietà abbracciati quest’anno da “Cancro Primo Aiuto”.
La partenza è fissata per il 25 settembre dal santuario di Tirano, il più famoso della Valtellina, per poi raggiungere Madonna custodita nella cittadina polacca l'1 ottobre.
Una pedalata lunga circa 1.300 km che verrà compiuta in staffetta da un team formato, per questa edizione, soltanto da maschietti, tutti brianzoli. La squadra, guidata dal team manager Omar Galli è formata da Maurizio “Cowboy” Cereda 46 anni di Cornate (falegname produttore di arredi), Davide Corti 47 anni di Busnago (artigiano), Pierangelo Crespi 60 anni di Busnago (pensionato), Maurizio Defendi 49 anni di Busnago (operaio-autista), Pasquale Monzani 60 anni di Bellusco (pensionato da anni impegnato nel volontariato), Gerolamo “Gero” Oggioni 55 anni di Busnago (responsabile d’azienda), Matteo Ripamonti 44 anni di Busnago (odontotecnico) e Franco Sala 71 anni di Bellusco (pensionato). A parte gli ultimi due, nessuno ha alle spalle esperienze simili in bicicletta.
Un percorso non certo semplice, con alcune tappe particolarmente impegnative come il Passo del Bernina, passando poi per la Svizzera, la Valle dell’Inn, Innnsbruck, Rosenheim, Salisburgo, Passavia, Linz, Vienna per poi attraversare la Repubblica Ceca, fino a Bratislava e infine raggiungere in volata il santuario di Czestocowa.
Circa 1.300 chilometri di fatica, ma anche di gioia per poter sostenere il progetto dell’associazione che consiste nell’acquisto di tre acceleratori lineari da donare all’ospedale Niguarda di Milano, al San Gerardo di Monza e al Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Si tratta di apparecchiature molto importanti nel trattamento dei tumori.
Una lunga pedalata attraversando l’Europa portando alto il nome di “Cancro Primo Aiuto”; un’impresa resa possibile grazie alla generosità degli sponsor che da sempre sostengono l’associazione il cui motto, racchiude in pieno l’impegno dei suoi volontari: "Siamo uomini che aiutano altri uomini".