Sgomberi e pattuglie: Allevi dà un giro di vite alla sicurezza
MONZA - Aveva promesso attenzione al tema della sicurezza. Il neo sindaco Dario Allevi ha iniziato la sua attività amministrativa proprio puntando sul tema che forse più gli sta a cuore. Sgombero di rom dall'occupazione abusiva, presidio della Polizia locale in stazione e ai Boschetti Reali
Aveva iniziato la campagna elettorale parlando di sicurezza e di città abbandonata, ha iniziato la sua avventura da sindaco ripartendo da questi temi. Dario Allevi, dal giorno del suo insediamento, in attesa di presentare la sua squadra di Giunta e di avviare i lavori del Consiglio comunale (l'insediamento sabato prossimo, 15 luglio, alle 10), è ripartito proprio da qui.
Lo aveva annunciato anche all'indomani della sua vittoria promettendo di dare una svolta entro 72 ore. Ce n'è voluta qualcuna in più, con i cittadini che attendevano provvedimenti e la minoranza che iniziava ad accusarlo di promesse non mantenute.
Il primo grande intervento è stato quello di via Curtatone. Sgomberato l'edificio della Regione occupato abusivamente dai rom, con una operazione che ha visto all'opera una trentina di rappresentanti delle forze dell'ordine.
Quasi contemporaneamente il provvedimento più atteso. Un presidio fisso della Polizia locale alla stazione ferroviaria. Era diventato il luogo simbolo della mancanza di sicurezza. Teatro di rapine, accoltellamenti, spaccio di droga, aggressioni. Lì Allevi aveva voluto dare un segnale in campagna elettorale con una conferenza stampa insieme ai vertici dei partito che lo hanno sostenuto. "Un risultato - ironizzava quel giorno - l'ho già ottenuto ancora prima di diventare sindaco: oggi la stazione è presidiata come non lo è mai stata in cinque anni. Ma è solo perché siamo qui noi. Se io vinco, invece, questa sarà la quotidianità".
Lo aveva annunciato anche all'indomani della sua vittoria promettendo di dare una svolta entro 72 ore. Ce n'è voluta qualcuna in più, con i cittadini che attendevano provvedimenti e la minoranza che iniziava ad accusarlo di promesse non mantenute.
Il primo grande intervento è stato quello di via Curtatone. Sgomberato l'edificio della Regione occupato abusivamente dai rom, con una operazione che ha visto all'opera una trentina di rappresentanti delle forze dell'ordine.
Quasi contemporaneamente il provvedimento più atteso. Un presidio fisso della Polizia locale alla stazione ferroviaria. Era diventato il luogo simbolo della mancanza di sicurezza. Teatro di rapine, accoltellamenti, spaccio di droga, aggressioni. Lì Allevi aveva voluto dare un segnale in campagna elettorale con una conferenza stampa insieme ai vertici dei partito che lo hanno sostenuto. "Un risultato - ironizzava quel giorno - l'ho già ottenuto ancora prima di diventare sindaco: oggi la stazione è presidiata come non lo è mai stata in cinque anni. Ma è solo perché siamo qui noi. Se io vinco, invece, questa sarà la quotidianità".
Di fatto la pattuglia (spesso due, una anche sul retro) è sempre presente. I cittadini hanno mostrato di gradire. Sarà importante garantire questo presidio soprattutto nel periodo invernale, quando i pendolari rientrano dal lavoro con il buio e una stazione mal frequentata è causa di insicurezza.
Il terzo intervento è avvenuto nell'altro luogo più volte indicato "da recuperare e da restituire ai monzesi": i Boschetti Reali. Area privilegiata dai pusher per l'attività di spaccio di stupefacenti. Anche lì ora compare spesso l'auto della Polizia locale. I cittadini lo hanno già notato e, con soddisfazione, hanno pubblicato la fotografia su Facebook.
Il terzo intervento è avvenuto nell'altro luogo più volte indicato "da recuperare e da restituire ai monzesi": i Boschetti Reali. Area privilegiata dai pusher per l'attività di spaccio di stupefacenti. Anche lì ora compare spesso l'auto della Polizia locale. I cittadini lo hanno già notato e, con soddisfazione, hanno pubblicato la fotografia su Facebook.
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