Si inaugura la copertura della seconda vasca del depuratore: "Una passerella di sindaci che hanno snobbato il problema"
MONZA - Quella di mercoledì sarà una giornata importante per la città, in modo particolare per il quartiere di San Rocco: con la copertura della seconda vasca di sedimentazione del depuratore, stop definitivo al problema degli odori. Ma c'è chi si lascia andare a uno sfogo
Monza si appresta a inaugurare la fine dei lavori di copertura della seconda vasca di sedimentazione del depuratore di San Rocco, ma c’è chi a questo taglio del nastro guarda polemicamente, stanco e deluso delle ennesime passerelle di politici di ambo gli schieramenti che nel corso dei decenni non hanno ascoltato le grida d’allarme dei residenti.
Dopodomani, mercoledì 12 luglio, alle 17.30 il presidente di BrianzAcque Enrico Boerci taglierà il nastro del nuovo impianto che porrà fine a quegli olezzi con i quali da tempo i residenti del quartiere si trovano a convivere.
Puzze insopportabili che, soprattutto d’estate, per anni hanno trasformato il rione in una camera a gas, con odori che si espandevano per chilometri. Ma con questi interventi i miasmi dovrebbero essere scomparsi del tutto.
Ma eliminate le puzze si penserà anche a una riqualificazione e a una bonifica delle acque? A rivolgere la domanda Emilio Dilda, storico residente di San Rocco e membro del comitato di quartiere “Fuori dal Pantano” che per anni ha puntato l’indice contro quel depuratore che ha reso la vita impossibile a tantissime famiglie.
“Dopodomani BrianzAcque darà corso all’inaugurazione della riqualificazione dell’impianto – spiega – la cloaca che serve la quasi totalità del territorio brianzolo e che per decenni è stato volutamente “snobbato” da parte di quei primi cittadini residenti lontano da San Rocco”.
Cioè tutti: i sindaci eletti negli ultimi vent’anni (Roberto Colombo, Michele Faglia, Marco Mariani, Roberto Scanagatti e il neo eletto Dario Allevi) abitano a San Biagio e a San Gerardo, ben lontani dal quartiere periferico a ridosso di Sesto San Giovanni.
“Gli stessi primi cittadini che non hanno disdegnato portare nelle rispettive casse comunali gli utili distribuiti dalla società partecipata (Brianzacque, ndr) – continua – Una gallina dalle uova d’oro e basta”.
Puntando il dita contro la scelta di individuare nei ruoli chiave della partecipata personaggi scelti dalla politica, ricordando le lunghe battaglie portate avanti nel corso degli anni da chi, aprendo la finestra, veniva pervaso da odori nauseabondi.
“Una schifezza nella schifezza – prosegue Dilda – Acque nere da depurare che per decenni hanno generato danni esistenziali ed economici a quei cittadini che malauguratamente hanno preso casa nelle vicinanze. Non solo a ridosso del depuratore come alcuni soloni asseriscono, ma anche nel raggio di chilometri. Dopo anni di denunce forse finalmente arriveranno i primi risultati positivi, dopo decenni di un percorso incivile e indecoroso da parte delle istituzioni”.
Lanciando una domanda provocatoria a dirigenti e politici che dopodomani brinderanno al nuovo impianto. “Chissà se sono in grado di cogliere di analizzare l’ipotesi di pulire localmente le proprie acque sporche? – conclude – Chissà se rinuncerebbero agli utili rivenienti dalla depurazione per investirli in nuovi impianti?”.
L’importante adesso che i residenti di San Rocco possano finalmente tornare a prendere una sana boccata d’aria.
B.Api.
Vuoi ricevere le notizie nella tua mail? Iscriviti alla newsletter: clicca qui
(in base alle impostazioni del tuo gestore potrebbe finire in caselle diverse dalla "Posta in arrivo")