Sindoni e Allevi d'accordo con Mosca: "No alla Tav merci e al passaggio di centinaia di treni"
MONZA - Invitati da Gianpietro Mosca, promotore del “Comitato antirumore - No Tav a Monza”, non hanno avuto alcun problema a sedersi al tavolo e ad estrarre la penna per assumere ufficialmente l'impegno: Danilo Sindoni (M5S) e Dario Allevi (centrodestra), dicono no alla Tav merci
Allevi e Sindoni dicono no alla Tav delle merci che attraversa il centro abitato di Monza. E lo scrivono nero su bianco con una firma davanti ai cittadini e l’impegno che, in caso di vittoria alle elezioni, si faranno sentire picchiando i pugni sui tavoli con tutti quegli enti ed uffici per modificare e limitare il grave impatto ambientale di questo progetto. Che una volta realizzato vedrà correre lungo i binari monzesi a ridosso delle abitazioni oltre duecento treni merci al giorno, molti anche lunghi 800 metri e che viaggeranno ad alta velocità.
Un impegno sottoscritto sabato mattina davanti a Gianpietro Mosca promotore del “Comitato antirumore - No Tav a Monza” nonché medico che da anni si impegna per la tutela e la salvaguardia della salute dei cittadini.
“Scanagatti è l’unico che ha avvallato la Tav delle merci obbedendo agli ordini del ministro Del Rio – ha dichiarato Mosca – Un progetto che vedrà il centro abitato di Monza attraversato da centinaia di treni merci che creeranno un grave problema di inquinamento acustico, soprattutto notturno”.
Ma non solo. Il disastro di Viareggio docet: la paura che un episodio di questo tipo possa accadere anche in città non è per nulla lontano visto che sulle rotaie viaggeranno anche merci pericolose.
“Eppure un’alternativa c’è – ha ricordato Mosca - La gronda est per le merci. Che bypassa il nodo monzese e milanese ricollegandosi con la linea per Genova all’altezza di Pavia. In questo modo la Tav delle merci non attraverserà Monza”.
In questi anni il Comitato non si è mai fermato con sensibilizzazione, raccolta di firme e progetti alternativi. Giocando adesso anche la carta elettorale affinché, almeno in zona Cesarini, questo rischio si possa scongiurare. Ricordando anche i dati allarmanti in tema di salute di Monza, una città altamente inquinata. “A Monza c’è un 8 per cento in più di mortalità a causa del cancro, un 6 per cento in più per malattie cardiache e 5 per cento in più di malattie polmonari”.
Diversi gli impegni che Danilo Sindoni (Movimento 5 Stelle) e Dario Allevi (Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Monza Futura e Noi con Dario Allevi) hanno sottoscritto firmando il documento: non solo la denuncia in tutte le sedi possibili dei problemi e dei pericoli connessi a questo progetto e la richiesta del ritorno al vecchio progetto “Gronda Est per le merci”, ma anche la copertura della ferrovia a nord della galleria di via Parravicini (già deliberata dalla giunta) tecnicamente fattibile e realizzabile anche in base ai fondi comunali disponibili e l’impegno a realizzare interventi efficaci che vanno al di là delle semplici barriere antirumore anche per i quartieri di San Rocco e Rondò dei Pini.
Intanto il sindaco uscente Roberto Scanagatti ha risposto a suon di volantini con la diffusione, proprio nella zona di via San Gottardo, di materiale elettorale in cui afferma “No alle speculazioni elettorali, sì alle barriere antirumore in via San Gottardo”.
Facendo andare su tutte le furie Salvatore Russo, militante della Lega Nord e da anni impegnato nella battaglia dei residenti di San Rocco che chiedono l’installazione delle barriere antirumore anche nella loro tratta: “Ancora una volta il sindaco Scanagatti divide i monzesi in cittadini di serie A e B – ha dichiarato – E ancora una volta i residenti di San Rocco sono cittadini di seconda categoria. Sulla vicenda barriere antirumore ha realizzato volantini ad hoc per i residenti di San Gottardo dimenticandosi che il problema riguarda anche noi”.
Barbara Apicella
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