Sinistra Alternativa: il piano di una città sostenibile e più attenta ai bisogni
MONZA - Michele Quitadamo presenta il programma appoggiato da Partito Comunista, Rifondazione e Sinistra Anticapitalista, una base di intenti nata da idee che, come dice il candidato, moltialtri hanno copiato. riproponendole come loro
Sinistra Alternativa Monza presenta il suo programma segnalando, con il solito umorismo del suo leader Michele Quitadamo, “che molti argomenti ci sono stati succhiati da altri candidati sindaci”.
Ci ride, ma non troppo, il candidato sostenuto da Partito comunista italiano, Rifondazione comunista e Sinistra anticapitalista che ieri mattina nella sede di via Borgazzi 9 ha presentato il suo progetto per rilanciare Monza.
Tra gli argomenti “scippati” il recupero e rilancio della ex sede Tpm di via Borgazzi. “Già nel 2012 quando partecipammo al cantiere delle idee a sostegno della candidatura di Roberto Scanagatti lanciai l’idea del recupero di quell’area pubblica trasformandola in un grande parcheggio e polo per il trasporto pubblico – ha spiegato – Un grande parking coperto da pannelli fotovoltaici con uno spazio da 400 a 600 posti auto e collegamenti continui con la stazione così da evitare l’attraversamento cittadino con le auto”.
Quitadamo è da anni che porta avanti progetti per limitare il traffico in una città già pesantemente inquinata e dove come ha ricordato lo stesso candidato “ci sono solo due cabine per il rilevamento dell’inquinamento solo da Pm10. Una in via Macchiavelli una strada interna e lontana dal traffico e una nelle vicinanze del parco”.
Bisogna evitare che il traffico entri in città. “Un altro progetto che ci è stato “succhiato” riguarda quello dei parcheggi a corona – precisa – Una serie di parcheggi lungo le periferie di Monza e in costante collegamento con le altre parti della città attraverso bus ecocompatibili, lanciando anche la proposta di istituire una conferenza dei servizi tra forze dell’ordine e Comune con la sostituzione del parco mezzi e l’introduzione di auto ecocompatibili per i pattugliamenti in centro città, soprattutto il sabato quando le auto molto inquinanti di polizia e carabinieri si muovono a passo d’uomo”.
In attesa dell’arrivo, rimandato, della metropolitana lilla in città Michele Quitadamo rilancia l’idea di potenziare nel frattempo il trasporto ferroviario. “Realizzando per esempio le fermate intermedie di via Fossati e di Casignolo – ha continuato – Visto che dovremo aspettare almeno due mandati prima di entrare nell’ottica di avere una fermata della metropolitana a Monza Rondò”.
Tra i mezzi di locomozione da rilanciare anche la bicicletta. “Ci vogliono più piste ciclabili nei quartieri e tra i quartieri – ha precisato – E soprattutto più stalli per le biciclette. A Monza in centro ce ne sono solo tre sotto al Municipio.
Tema fondamentale del programma elettorale della lista è la casa. “Il diritto alla casa – ha precisato – è da almeno dodici anni, dagli ultimi due della Giunta Faglia e i successivi mandati di Mariani e Scanagatti, che c’è un totale disinteresse nei confronti della manutenzione degli alloggi comunali. Non intervenendo sulle piccole cose, i problemi poi si amplificano. A Monza ci sono 4mila case private e 300 case comunali sfitte. E oltre 600 domande di alloggio”. Rilanciando la proposta dell’autorecupero, progetto lanciato per la prima volta dal Foa Boccaccio e poi abbracciato anche dall’Unione inquilini e oggi da Sinistra Alternativa Monza. “Se una persona in graduatoria e avente diritto non è in grado di pagare l’affitto le si può comunque assegnare una casa – precisa – L’inquilino si farà carico di sistemarla a sue spese, tutte documentate, che verranno via via scalate dall’affitto”.
Lanciando poi una stoccata alla diffusa abitudine di utilizzare i residence come alloggi di emergenza per quelle famiglie morose che finiscono in mezzo a una strada. “Invece di spendere 600 euro al mese per il residence o l’hotel smembrando la famiglia visto che il padre o il marito non hanno diritto e dormono in automobile si potrebbero assegnare alloggi per un massimo di due anni con un affitto minimo sindacale da 20 a 50 euro al mese”, ribadisce.
Nel programma poi due punti fermi e peculiari di questa lista: l’antifascismo e l’antimafia. “Abbiamo chiesto al sindaco di far chiudere la sede di Lealtà e Azione, ma ha preso la nostra richiesta sottogamba – ha spiegato il capolista Renato Pomari di Sinistra anticapitalista – Nel 2014 abbiamo presentato anche una mozione antifascista che è rimasta chiusa nel cassetto. Il sindaco dice che non è in suo potere. Ora i fascisti sono presenti in diverse liste della destra e il candidato Allevi ha tenuto un incontro anche nella sede di Lealtà e Azione. Noi faremo una battaglia contro questi personaggi e stimoleremo il Pd a prendere posizione”.
Agguerriti e decisi anche in tema di lotta alla criminalità organizzata che, anche dopo la mega operazione Infinito ha comunque lasciato ramificazioni a Monza e in tutta la Brianza. “Scanagatti non può delegare il problema della mafia alla magistratura – incalza – C’era una commissione antimafia che è stata sciolta. Se ci fosse stato maggiore controllo , verifiche idonee e una visione più oculata non si sarebbe arrivati allo scandalo di Sangalli. Anche se l’appalto è stato ereditato dalla precedente Giunta può essere comunque monitorato in corso d’opera”.
Una riflessione anche sul tema degli immigrati. “Il problema non sono gli immigrati ma chi li gestisce – precisa Quitadamo – E chi li gestisce è uno della destra e poi la destra attacca gli immigrati. Scanagatti ha sottovalutato il problema fino a quando non è stato attaccato in consiglio comunale (con l’irruzione alcuni mesi fa di Forza Nuova, ndr). Tutelare gli immigrati è una responsabilità del sindaco”.
E in caso di ballottaggio, qualora al ballottaggio dovesse arrivare Roberto Scanagatti, Sinistra Alternativa Monza sosterrà il sindaco uscente? “Valuteremo, anche in base al peso dei nostri consensi – conclude Quitadamo – Sicuramente organizzeremo un incontro in streaming per verificare le condizioni e prima ci sarà una discussione interna. Il tutto fatto all’insegna della trasparenza”.
Barbara Apicella
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