Studenti e associazioni in marcia con Libera per dire no alle mafie

MONZA - Erano davvero tanti gli studenti che sabato si sono dati appuntamento per la prima Marcia della Memoria e dell’ Impegno del coordinamento di Libera Monza e Brianza in ricordo delle vittime di mafia. Un'iniziativa dopo il percorso sulla legalità compiuto nei mesi scorsi nelle scuole brianzole.

La prima Marcia della Memoria e dell’ Impegno del coordinamento di Libera Monza e Brianza in ricordo delle vittime di mafia. Si è svolta sabato mattina a Monza, con una lunga e numerosa folla di studenti, cittadini e associazioni del territorio che hanno percorso per la prima volta le strade da piazza Carobiolo verso l’Arengario con in testa il Coordinatore di Monza Valerio D’Ippolito.

Le scuole del territorio hanno aderito dopo aver svolto un percorso di legalità nei mesi scorsi, che  li ha visti impegnati con alcuni volontari di Libera, Monia Colaci ed Enzo Giussani per comprendere il fenomeno mafioso in Brianza.

Quest’anno il  titolo della marcia “Ponti di Memoria, luoghi di Impegno” ha portato i giovani a riflettere sui due beni confiscati del nostro territorio restituiti alla comunità: la casa di Desio intitolata a Pio La Torre inaugurata nel 2012 da Don Ciotti e divenuta una casa famiglia per l’assistenza ai malati mentali e la recente palazzina di Giussano che sarà ristrutturata e la gestione dell'immobile confiscato è stata destinata al sodalizio Il Mosaico, associazione giussanese che da 15 anni lavora con persone con disabilità, e alla cooperativa sociale Solaris di Triuggio.  L’associazione “Senza confini”, presente alla marcia, è stata affiancata dai ragazzi della terza A classico del Liceo Ettore Majorana di Desio che seguono l’associazione da alcuni mesi per il progetto di alternanza scuola- lavoro che durerà tre anni.

La realizzazione di uno striscione, portato con orgoglio dagli studenti del liceo durante la marcia, le riflessioni su Libera e sui beni confiscati hanno portato i ragazzi a comprendere quanto sia ancora radicato questo fenomeno proprio nelle città in cui viviamo a riprova che le mafie non sono mai state così vicine come in questo momento. All’iniziativa hanno partecipato anche i rappresentanti di molti Comuni e Giorgio Garofalo responsabile e coordinatore di BrianzaSicura protocollo d’intento formato da numerose amministrazioni. Uno strumento amministrativo di ulteriore contrasto al fenomeno mafioso. Un’attenzione voluta dalle istituzioni per aumentare il controllo del territorio.

Le istituzioni insieme ai giovani presenti hanno letto i nomi delle vittime dopo il discorso del coordinatore e la mattinata di impegno si è conclusa con l’ascolto e il canto a gran voce della canzone, emblema di legalità “I 100 passi” dei Modena City Ramblers, in onore a Peppino Impastato, vittima conosciuta dai tantissimi giovani che hanno seguito l’evento.