Tra centrodestra e centrosinistra finisce 2-2: ma Dario Allevi conquista Monza
Dario Allevi nuovo sindaco di Monza, Luca Santambrogio vince a Meda. Il centrosinistra conserva due città: Lissone dove Concettina Monguzzi in rimonta concede il bis, ma anche Cesano Maderno dove Maurilio Longhin succede a Gigi Ponti
In cuor suo era convinto di potercela fare, alla fine ha convinto anche gli elettori: Dario Allevi si aggiudica il ballottaggio con un migliaio di voti di margine e diventa il nuovo sindaco di Monza. Roberto Scanagatti, dopo aver finito in testa il primo turno con un margine di 35 voti, non ce l'ha fatta ad arginare la voglia di cambiamento dei cittadini.
Dopo una campagna elettorale lunghissima e dai toni davvero molto accesi, la città torna dunque nelle mani del centrodestra che, trovata l'intesa per una grande coalizione, e "recuperato" Pier Franco Maffè che al primo turno aveva deciso di correre da solo, ha ora il compito di guidare la città capoluogo della provincia.
Per la coalizione non è l'unico successo nella giornata di ballottaggio. Il successo, questo sì più pronosticabile alla vigilia, arriva anche a Meda. Città che da sempre è di centrodestra e che, cinque anni fa, aveva visto la rimonta di Gianni Caimi poi diventato sindaco per un solo voto. Stavolta Luca Santambrogio, per la prima volta supportato dal centrodestra unito, non ha avuto problemi. In testa al primo turno, si è aggiudicato anche il confronto finale col 55,71 per cento dei voti contro il 44,29 per cento del suo avversario. Tra i due ci sono mille voti di differenza.
Secondo pronostico anche il risultato di Cesano Maderno, dove Maurilio Longhin raccoglie il testimone passato da Gigi Ponti. Era il candidato che il centrosinistra ha individuato rinunciando alle primarie. Ha dominato il primo turno e si è aggiudicato il confronto finale con il 53,80 per cento dei consensi contro l 46,20 per cento di Luca Bosio che non si è mai dato per vinto e che si è giocato le sue carte fino in fondo.
Centrosinistra vittorioso anche a Lissone. Nel big match tra l'ex sindaco Fabio Meroni e il sindaco uscente Concettina Monguzzi, è quest'ultima ad alzare le braccia in segno di vittoria. Sotto di oltre 400 voti al primo turno, ha ribaltato l'esito del confronto ottenendo il 52, 92 per cento delle preferenze contro il 47,08 per cento del rivale. Sono 850 voti di differenza, sono altri cinque anni sulla poltrona più prestigiosa della città.
Dopo una campagna elettorale lunghissima e dai toni davvero molto accesi, la città torna dunque nelle mani del centrodestra che, trovata l'intesa per una grande coalizione, e "recuperato" Pier Franco Maffè che al primo turno aveva deciso di correre da solo, ha ora il compito di guidare la città capoluogo della provincia.
Per la coalizione non è l'unico successo nella giornata di ballottaggio. Il successo, questo sì più pronosticabile alla vigilia, arriva anche a Meda. Città che da sempre è di centrodestra e che, cinque anni fa, aveva visto la rimonta di Gianni Caimi poi diventato sindaco per un solo voto. Stavolta Luca Santambrogio, per la prima volta supportato dal centrodestra unito, non ha avuto problemi. In testa al primo turno, si è aggiudicato anche il confronto finale col 55,71 per cento dei voti contro il 44,29 per cento del suo avversario. Tra i due ci sono mille voti di differenza.
Secondo pronostico anche il risultato di Cesano Maderno, dove Maurilio Longhin raccoglie il testimone passato da Gigi Ponti. Era il candidato che il centrosinistra ha individuato rinunciando alle primarie. Ha dominato il primo turno e si è aggiudicato il confronto finale con il 53,80 per cento dei consensi contro l 46,20 per cento di Luca Bosio che non si è mai dato per vinto e che si è giocato le sue carte fino in fondo.
Centrosinistra vittorioso anche a Lissone. Nel big match tra l'ex sindaco Fabio Meroni e il sindaco uscente Concettina Monguzzi, è quest'ultima ad alzare le braccia in segno di vittoria. Sotto di oltre 400 voti al primo turno, ha ribaltato l'esito del confronto ottenendo il 52, 92 per cento delle preferenze contro il 47,08 per cento del rivale. Sono 850 voti di differenza, sono altri cinque anni sulla poltrona più prestigiosa della città.