Traffico internazionale di droga: in manette anche due monzesi

MONZA - Una donna di 45 anni, un uomo di 43: sono i due monzesi arrestati ieri mattina nel corso di un'operazione su vasta scala contro il traffico internazionale di droga. Con loro in manette altre tre persone, compreso quello che è ritenuto il capo dell'organizzazione

Due monzesi tra le cinque persone arrestate ieri dalla Polizia di Stato al termine di una lunga e articolata attività di indagine contro il traffico internazionale di droga. Con le ultime persone finite in manette, sale a dieci il numero totale di persone dell'organizzazione consegnate alla giustizia con oltre 600 chili di stupefacenti sequestrati nel corso degli anni.

Ieri l'operazione su vasta scala contro i narcotrafficanti, eseguita dai poliziotti della Squadra Mobile di Nuoro, in collaborazione con i colleghi di Milano, Pavia e Bari, coordinati dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato.

Manette scattate ai polsi di una donna di 45 anni residente a Monza, di un uomo di 43 originario di Monza ma ora residente a Milano, di un pregiudicato di 46 anni con casa a Siurgus Donigala (nel cagliaritano), di un pluripregiudicato di 53 anni scovato a Marcignago nel pavese. E, soprattutto, manette per un francese sessantenne, residente a Malaga, arrestato ieri mattina in Spagna e considerato il vertice dell'organizzazione.

E' l'epilogo di un'indagine partita nel 2011 a Orgosolo (provincia di Nuoro) in Sardegna. Una che, inizialmente, sembrava come tante altre e che, eppure, due anni più tardi venne trasferita alla Dda di Cagliari dopo aver subodorato l'esistenza di una associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. Una cinquantina le persone ritenute coinvolte a vario titolo, con un "itinerario della droga" ben preciso: partiva dalla Spagna, arrivava a Milano e, da lì, lo smistamento per la Sardegna e, in parte residuale, per il mercato pugliese.

L'indagine si è rivelata particolarmente lunga e difficile anche a causa del traffico che coinvolgeva più Paesi e rendeva più difficile l'attività investigativa dei poliziotti.

Nonostante tutto, però, mentre da un lato si cercava di dare un'identità ai volti dell'organizzazione, dall'altro si riusciva anche a mettere insieme tasselli e a sequestrare droga. Il primo episodio, dopo il trasferimento delle indagini alla Dda di Cagliari, è quello dell'1 agosto 2013: una coppia viene sorpresa al porto di Olbia con 28 chili di marijuana nascosti nel camper. Tre mesi dopo l'arresto di un albanese, con 2 chili di eroina, alla stazione dei pullman di Nuoro. Il colpaccio è quello dell'8 gennaio 2014, quando a Monza viene fermata una Citroen C5 con un carico di 443 chili di hashish. Altri 100 chili, nel marzo 2014, a bordo di una Bmw fermata al casello di Milano ovest e destinati con ogni probabilità alla piazza di Bari.

E, ancora, nel 2014 l'arresto di un uomo di 44 anni originario di Vimercate e residente a Sulbiate, intercettato sull'autostrada a Cerignola (nel foggiano) con 25 chili di hashish nel bagagliaio dell'auto. Nel 2015 l'arresto di un cagliaritano, residente a Marbella in Spagna, fermato a Sassari con 30 chili dello stesso stupefacente in occasione dello sbarco a Porto Torres.

Ogni volta, tassello dopo tassello, tra le mani degli inquirenti c'erano sempre la Spagna, Milano, la Sardegna, la Puglia. Poco per volta, dopo il funzionamento dell'organizzazione, hanno messo insieme altri nomi. Ieri, con un'operazione coordinata su vasta scala, gli ultimi cinque arresti.

G.Gal.


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