Via Asiago: i residenti incontrano il Prefetto, ma i 130 profughi restano a San Rocco

MONZA - Il disagio c'è ancora, la soluzione purtroppo no: il condominio di via Asiago, quello diventato famoso per l'arrivo in massa dei migranti, pare al momento l'unica soluzione a tutt'oggi praticabile. I residenti hanno incontrato il Prefetto ma, purtroppo, sono tornati a casa delusi

Via Asiago: i condomini incontrano il prefetto, ma la soluzione appare ancora lontana con un complesso residenziale trasformato il polveriera. Settimana scorsa alcuni rappresentanti del condominio di San Rocco dove vivono 34 italiani e 130 profughi ha incontrato il prefetto Giovanna Vilasi con l’obiettivo di individuare una rapida soluzione e chiedere  per l’ennesima volta la richiesta di spostare i migranti in altre strutture. Ma l’incontro non ha portato ad alcuna soluzione: i profughi non traslocheranno con grande rammarico da parte degli inquilini.

“Durante il colloquio il Prefetto ha confermato di non essere a conoscenza di dati fondamentali riguardanti una situazione pendente che si protrae da un anno – si legge nel comunicato stampa del comitato degli inquilini all’indomani dell’incontro – Nonostante le numerose denunce dei condomini e dell’amministratore. Il prefetto non conosceva l’organizzazione del condominio e il numero esatto di famiglie che vivono sostenendo che fossero 34 famiglie e non 34 residenti come nella realtà dei fatti”.

La palazzina di via Asiago ormai è una Santabarbara e le soluzioni per evitare l’esplosione dei malumori appare molto remota.

“Il prefetto afferma che la situazione non può essere azzerata – si legge ancora nel comunicato stampa – in quanto non è in grado di trovare soluzioni alternative nel Comune di Monza e dintorni”.

Intanto i malumori e le tensioni non sembrano proprio attenuarsi con quotidiane segnalazioni alle forze dell’ordine e altrettanto quotidiane uscite sul posto delle pattuglie di carabinieri e di polizia per placare i battibecchi tra profughi e residenti. Inoltre nelle ultime settimane si sono registrati anche un tentativo di suicidio da parte di un migrante e l’aggressione da parte di un profugo ospitato in via Asiago ad un pubblico ufficiale durante i controlli antiprostituzione.

I residenti inoltre lamentano un grave danno economico subito in seguito alla presenza di 130 profughi: i loro appartamenti sono stati pesantemente svalutati e loro si sono indebitati con mutui decennali per pagare case che ormai hanno poco valore.

Il rammarico è molto profondo. “Il prefetto ha eluso la nostra unica richiesta di azzeramento – concludono – ha proposto in modo unilaterale e senza possibilità di trattativa alcuna alcune “migliorie” che sono o dovrebbero essere state dettate dal buon senso e corretta amministrazione della situazione e ha chiesto la nostra collaborazione per i continui disagi che sostanzialmente lei ci ha causato”.


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