La città di Teodolinda punta ad entrare nel circuito culturale dei longobardi
MONZA - La documentazione è stata consegnata al Consiglio d’Europa: la città, con la collaborazione dell'associazione Longobardia, entrare nel nuovo itinerario culturale europeo dedicato al percorso che i Longobardi hanno compiuto dal mare del Nord fino all’Italia
La città di Teodolinda punta ad entrare nel nuovo itinerario culturale europeo dedicato al percorso che i Longobardi hanno compiuto dal mare del Nord fino all’Italia, passando appunto per Monza.
Il Comune – come ente capofila – e l’associazione Longobardia nei giorni scorsi hanno consegnato al Consiglio d’Europa un dossier per chiedere l’istituzione di questo percorso che favorirebbe ulteriormente il turismo cittadino, facendo della città della regina dei Longobardi, una delle tappe più importanti per i turisti che seguiranno quel percorso. Potendo vantare infatti la presenza della Corona Ferrea della regina Teodolinda custodita nella Cappella degli Zavatteri nel Duomo e utilizzata per l’incoronazione dei grandi regnanti.
Un dossier frutto di due anni di intenso lavoro e di ricerche con studi archeologici, storici, sociali, di impatto economico, mappe delle macro aree e dei cluster locali (bacini omogenei) individuati nei territori di sei Stati europei, numerose partnership istituzionali e scientifiche tra cui Regione Lombardia, Università , Camere di commercio, musei, centri di ricerca, agenzie per lo sviluppo fino ad arrivare ai ministeri (tra cui quelli italiani dello Sviluppo economico, che mette a disposizione ICE, l’Istituto per il commercio estero, e della Cultura) e alla Cei, la conferenza episcopale italiana.
Sono state individuate quattro macroaree e ricostruito scientificamente il percorso del popolo longobardo grazie ai ritrovamenti archeologici in bassa Sassonia, alle ricostruzioni paesaggistiche lungo il corso dell’Elba e all’eredità composta da chiese, monasteri e palazzi ancora oggi esistenti e molto diffusi soprattutto in Italia. Nella porzione italiana di circuito si contano 184 chiese e monasteri.
Le macro aree sono state a loro volta suddivise in cluster simili per territorialità e identità e che fungono da piattaforma omogenea per lo sviluppo dell’offerta turistica, economica e artigianale che sarà valorizzata dal brand del nuovo itinerario dedicato al popolo che l’Unesco considera tra i protagonisti della costruzione dell’identità europea, grazie alla loro capacità di fondere tra loro le diverse culture barbariche e poi di intrecciarle con quelle greco romana, slava e bizantina.
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