Vivian Maier: gli scatti della fotografa - bambinaia in mostra fino al 29 gennaio

MONZA - Doveva chiudere ieri, domenica 8 gennaio. Ma visto l'enorme successo, la mostra fotografica dedicata a Vivian Maier rimarrà visitabile fino al 29 gennaio. Un'occasione da non sprecare per chi, per mille motivi, non è riuscito finora a dare un'occhiata

Se ve la siete persa o se siete rimasti ammaliati dai suoi scatti e volete rivederli c’è ancora tempo. Visto il grande successo la mostra fotografica con gli scatti di Vivian Maier è stata prorogata. Fino al 29 gennaio sarà possibile ammirare all’Arengario di Monza le oltre cento fotografie  a colori e in bianco e nero della nota “fotografa-bambinaia” newyorkese.

Una storia affascinante, così come affascinante è la sua produzione, quella di Vivian Maier nata a New York nel 1926 da madre francese e da padre austriaco. Una vita dedicata ai bambini e alla fotografia , una passione talmente radicata che la Maier non usciva di casa senza la sua inseparabile Rolleiflex.

Dopo la giovinezza trascorsa in Europa nel 1951 è tornata negli Stati Uniti svolgendo, per tutta la vita, la professione di bambinaia in diverse famiglie americane, non separandosi mai però dalla sua adorata macchina fotografica.

Migliaia le immagini scattate, molte delle quali neppure sviluppate e conservate gelosamente nei rullini. Fino a quando, agli inizi degli anno Novanta, a causa delle difficoltà economiche Vivian si vide costretta a mettere all’asta i suoi amati rullini a causa di un mancato pagamento alla compagnia dove li aveva immagazzinati.

Rullini che finirono fortunatamente nelle mani dell’agente immobiliare John Maloof che, affascinato dagli scatti, iniziò a svilupparli e a organizzare mostre per rendere omaggio alla grande sensibilità e bravura di questa fotografa sconosciuta.

Oltre 120mila negativi quelli scattati dalla “fotografa – bambinaia”, un tesoro che è stato già esposto in diversi musei nel mondo e che fino al 29 gennaio sarà in parte visibile – con oltre un centinaio di scatti -  anche a Monza.

Immagini che raccontano New York e altre città americane, la loro evoluzione nel corso del tempo, angoli degradati, i bambini, gli animali, i graffiti, ma anche i bidoni della spazzatura e le cartacce abbandonate per terra. Tutto catturato dalla sensibilità di questa geniale fotografa, mai riconosciuta fino alla morte avvenuta nel 2009.

Il biglietto d’ingresso intero costa 9 euro (compreso di audioguida), ridotto 7 euro (compreso di audioguida).

La mostra è a cura di Anne Morin, prodotta e organizzata da ViDi – Visit Different in collaborazione con il Comune di Monza, diChroma Photography, Howard Greenberg Gallery di New York, John Maloof Collection e la consulenza scientifica di Piero Pozzi.

La mostra è aperta dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 20. Per informazioni telefonare allo 039.329541 o inviare un’email a info@arengariomonzafoto.com


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