Coppia di usurai: la Finanza sequestra beni per 600 mila euro
RONCO BRIANTINO - Compare la figura di un broker residente in paese nella storia di usura che vede protagonista una coppia residente a Verderio (Lc). I soldi venivano prestati agli imprenditori in difficoltà con un tasso d'interesse variabile: dal 112,5 fino al 250 per cento.
Prestavano denaro agli imprenditori in difficoltà, ma non erano benefattori: per la Procura della Repubblica, grazie alle indagini svolte dalla Guardia di Finanza, erano invece usurai. Agivano con la collaborazione di un broker che, a sua volta, secondo gli inquirenti sarebbe riuscito a truffare anche loro.
Una storia triste quella che esce dall'operazione "Dirty Paint" della Guardia di Finanza di Lecco, coordinata dal sostituto Procuratore della Repubblica di Monza, Giulia Rizzo, nel tentativo di smascherare marito e moglie.
Secondo l'accusa la coppia, residente a Verderio nel lecchese, prestava denaro agli imprenditori che non riuscivano ad avere l'accesso al credito. Il sistema era quello classico: il prestito veniva garantito dall'emissione di assegni post-datati con scadenza a 30 giorni e tassi d'interesse applicati per ogni singola operazione. Tassi mostruosi: variabili dal 112,5 fino al 250 per cento.
E il sistema per loro funzionava a gonfie vele. Tanto che proprio il tenore di vita, con lui ex artigiano, e un patrimonio sproporzionato al reddito, avevano contribuito a destare forti sospetti.
Dalle indagini è emerso anche il coinvolgimento di un broker residente a Ronco Briantino, a sua volta denunciato ma per riciclaggio. In base alle indagini svolte risulta che avrebbe truffato la coppia di usurai facendosi consegnare circa 1,3 milioni di euro dei quali si sarebbe impossessato simulando investimenti in fondi pensione e assicurazioni, rivelatesi poi "polizze fantasma".
Gli uomini della Guardia di Finanza hanno sequestrato alla coppia beni e conti correnti per un valore di circa 600 mila euro.
Una storia triste quella che esce dall'operazione "Dirty Paint" della Guardia di Finanza di Lecco, coordinata dal sostituto Procuratore della Repubblica di Monza, Giulia Rizzo, nel tentativo di smascherare marito e moglie.
Secondo l'accusa la coppia, residente a Verderio nel lecchese, prestava denaro agli imprenditori che non riuscivano ad avere l'accesso al credito. Il sistema era quello classico: il prestito veniva garantito dall'emissione di assegni post-datati con scadenza a 30 giorni e tassi d'interesse applicati per ogni singola operazione. Tassi mostruosi: variabili dal 112,5 fino al 250 per cento.
E il sistema per loro funzionava a gonfie vele. Tanto che proprio il tenore di vita, con lui ex artigiano, e un patrimonio sproporzionato al reddito, avevano contribuito a destare forti sospetti.
Dalle indagini è emerso anche il coinvolgimento di un broker residente a Ronco Briantino, a sua volta denunciato ma per riciclaggio. In base alle indagini svolte risulta che avrebbe truffato la coppia di usurai facendosi consegnare circa 1,3 milioni di euro dei quali si sarebbe impossessato simulando investimenti in fondi pensione e assicurazioni, rivelatesi poi "polizze fantasma".
Gli uomini della Guardia di Finanza hanno sequestrato alla coppia beni e conti correnti per un valore di circa 600 mila euro.