Misure antismog per 22 Comuni: niente euro 3 diesel senza Fap e riscaldamento più basso
SENAGO - Stamattina vengono di nuovo applicate le misure antismog in 22 Comuni che fanno riferimento all'area della Città Metropolitana. I provvedimenti riguardano ancora una volta il divieto di circolazione per i veicoli euro 3 diesel senza filtro antiparticolato e l'abbassamento di un grado per le caldaie, da tenere accese per un massimo di 12 ore al giorno.
I dieci giorni di superamento nella Città metropolitana dei limiti di inquinamento stabiliti dalla normativa, fa correre ai ripari: dalla mattinata di oggi, lunedì 1 febbraio, tornano in vigore le misure antismog.
In totale sono 22 i Comuni - compresi i "nostri" Senago e Cesate - che hanno aderito o stanno confermando la loro adesione al protocollo: in ordine strettamente alfabetico si tratta di Arese, Baranzate, Bareggio, Bollate, Bresso, Buccinasco, Cesate, Cinisello, Cornaredo, Cusago, Inzago, Lacchiarella, Legnano, Milano, Novate Milanese, Pero, Rho, San Donato Milanese, Segrate, Sesto San Giovanni, Senago, Vanzaghello.
Le misure adottate consistono nel divieto di circolazione per i veicoli euro 3 diesel senza filtro antiparticolato: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18 (dalle 7.30 alle 10 per quelli commerciali). Riduzione, inoltre, di un grado nel riscaldamento degli edifici, da 20 a 19 gradi centigradi per un massimo di 12 ore quotidiane invece che 14.
In totale sono 22 i Comuni - compresi i "nostri" Senago e Cesate - che hanno aderito o stanno confermando la loro adesione al protocollo: in ordine strettamente alfabetico si tratta di Arese, Baranzate, Bareggio, Bollate, Bresso, Buccinasco, Cesate, Cinisello, Cornaredo, Cusago, Inzago, Lacchiarella, Legnano, Milano, Novate Milanese, Pero, Rho, San Donato Milanese, Segrate, Sesto San Giovanni, Senago, Vanzaghello.
Le misure adottate consistono nel divieto di circolazione per i veicoli euro 3 diesel senza filtro antiparticolato: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18 (dalle 7.30 alle 10 per quelli commerciali). Riduzione, inoltre, di un grado nel riscaldamento degli edifici, da 20 a 19 gradi centigradi per un massimo di 12 ore quotidiane invece che 14.