Rapine nel nord Milano per acquistare immobili a Palermo: maxi sequestro per la banda di siciliani

SENAGO - Il 16 settembre 2013 avevano lasciato anche qui un segno del loro passaggio, assaltando la Banca Popolare di Milano. La banda di siciliani rapinava le banche nel nord Milano per acquistare appartamenti in centro a Palermo. Il Tribunale ha disposto un sequestro per un valore di 2 milioni di euro.

C'è chi rapina per fare la bella vita senza lavorare, chi lo fa per acquistare droga. I tra banditi arrestati grazie alle indagini della Compagnia dei Carabinieri di Sesto San Giovanni con la collaborazione del Nucleo investigativo di Monza, invece, lo facevano per diventare imprenditori immobiliari: il bottino veniva investito nell'acquisto di appartamenti nel pieno centro di Palermo. Il Tribunale di Milano, in collaborazione con la Direzione Distrettuale Antimafia, ha però disposto il sequestro di 13 appartamenti per un valore complessivo di 2 milioni di euro.

Tre le rapine attribuite alla banda nel nord Milano, tutte eseguite con la stessa modalità: i malviventi riuscivano a entrare in banca attraverso i condotti degli impianti di climatizzazione, verso l'orario di chiusura. E, dopo aver preso in ostaggio qualche cliente, si facevano consegnare il bottino.

I soldi racimolati nell'estate 2013 sono stati tutt'altro che briciole: 538 mila euro con i blitz alla Banca Intesa di Cusano Milanino (24 giugno 2013), al Credito Artigiano Valtellinese di Bresso (il 12 luglio 2013) e alla filiale di Senago della Banca Popolare di Milano (16 settembre 2013).

A febbraio, però, qualcosa è andato storto: i tre sono stati arrestati dopo una rapina andata male a Buccinasco, inseguiti e catturati anche con l'elicottero. E, in seguito alle indagini e agli accertamenti della Dda, sono stati posti sotto sequestro i 13 appartamenti nel centro di Palermo. 

Tre, secondo gli inquirenti, i banditi che entravano nelle banche, ma la banda era composta anche da altre persone che avevano ruoli diversi: comprese le persone che ospitavano i tre malviventi, quelle incaricate di "trasportare" i soldi in Sicilia.