Una rilettura critica della Grande Guerra per la neonata associazione "La Fara"

MONZA - Un incontro in sala Maddalena, nei giorni scorsi, è stato il battesimo della neonata associazione culturale "La Fara". L'appuntamento d'esordio è stato un convegno per offrire una rilettura critica della Grande Guerra. Il prossimo focus sul mondo della scuola.

Ha registrato il pienone la prima iniziativa della neonata associazione "La Fara": sala Maddalena gremita per il convegno "4 Novembre, Infamia o Gloria?", una rilettura critica ed inedita delle vicende legate all’intervento italiano nella Grande Guerra.

Dopo una breve introduzione di Paola Gregato, presidente dell'associazione, con la conduzione del vicepresidente Andrea Monti, si è entrati nel vivo del convegno, con un panel degli ospiti particolarmente ricco e prestigioso: il brillante saggista Gilberto Oneto, l’esperto di lettere e cinema Andrea Rognoni e il professore Stefano Bruno Galli, docente universitario e capogruppo in Regione Lombardia della Lista Maroni Presidente. Purtroppo Oneto si è trovato costretto, causa acciacchi alla sua salute, a rinunciare alla sua presenza, che si è però materializzata con un suo saluto telefonico per scusarsi con i numerosi spettatori presenti e con la lettura di una sua corposa e accattivante relazione.

Gilberto Oneto ha sottolineato come la Prima Guerra Mondiale fu per l’Italia e per i 651.000 ragazzi che vi perirono, soltanto quell’inutile massacro ideato nella speranza di "fare" gli italiani, operazione fallita visto che oggi scontiamo ancora gli stessi problemi e differenze di allora.

Andrea Rognoni ha poi ripercorso tutta l’esperienza letteraria e cinematografica, determinanti nel costruire la falsa retorica patriottica sulla Grande Guerra. Si è poi lanciato in un sentito e accorato appello per non disperdere tutto il patrimonio di lavoro, idee, opere e progetti che in questi ultimi trent’anni hanno animato il mondo federalista, autonomista e indipendentista. Stimolando anche l’attività futura dell’associazione "La Fara", che dovrà prefiggersi anche questo obiettivo.

Stefano Bruno Galli si è concentrato sulla questione delle «terre irredente», ricordando nel suo intervento anche spaccati di storia personale della sua famiglia, originaria del Sud Tirolo. Ha definito l’entrata in guerra dell’Italia come un’atto scellerato che si è poggiato su un tradimento e su un colpo di stato. Un tradimento perché l’Italia, attraverso il patto di Londra, tradì una trentennale alleanza con l’Austria e la Germania, e un colpo di stato perché si forzò la volontà popolare, in gran parte contraria alla guerra, per far credere che la maggioranza degli italiani fossero interventisti. Una falsità.

In chiusura è arrivato l’invito, rivolto direttamente ai sindaci presenti in sala (Marco Mariani ex sindaco di Monza, Loredana Pizzi sindaco di Lazzate, Diego Confalonieri sindaco di Albiate e Piero Malegori sindaco di Biassono) a stimolare una rilettura critica della Grande Guerra direttamente durante i festeggiamenti del prossimo 4 novembre.

Si è conclusa la serata lanciando già alcune idee per i prossimi appuntamenti culturali de La Fara: la scuola potrà essere al centro del prossimo incontro che questo neonata associazione intende organizzare nei prossimi mesi.