La gratitudine della città: benemerenza civica per Ilario Galimberti e Giorgio Frangi

BARLASSINA - Domenica mattina i barlassinesi in municipio hanno a lungo applaudito quando hanno sentito associare i nomi di Ilario Galimberti e di Giorgio Frangi associati alla benemerenza civica che l'amministrazione comunale ha voluto riconoscere a due dei suoi cittadini più illustri

Durante la cerimonia di domenica mattina è stato in silenzio. Commosso, seduto di fianco al sindaco Piermario Galli, quasi sorpreso per tutti quegli applausi e quell'attenzione che l'amministrazione comunale di Barlassina e i cittadini hanno voluto riservargli, trasformandoli in benemerenza civica. Ma a margine del rinfresco, in un momento in cui ci siamo trovati a tu per tu, Ilario Galimberti dopo essersi lamentato per qualche acciacco dovuto ai suoi 90 anni, dopo avermi messo una mano sulla spalla, mi ha sussurrato: "Domani vado comunque a lavorare. Mi tocca, mio papà non c'è più".

Un aneddoto che, nella sua semplicità, delinea la figura dell'uomo. Quello semplice, capace di stare in mezzo alla gente, laborioso, che con lungimiranza ha dato vita alla Grande "G" di Galimberti, forse senza rendersi conto che mentre le sua straordinarie capacità imprenditoriali lo portavano a crescere (fino a creare quel gruppo Euronics che oggi conta 34 megastore), con lui diventava grande anche Barlassina, città in cui ancora risiede e a cui è profondamente legato.

Ha creato un impero, è stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere del Lavoro. Forse neanche se lo ricorda: non per l'età, perché la sua lucidità fa invidia a tanti ragazzi. Ma perché non si è mai messo sul piedistallo e non ha mai dato grande importanza ai titoli. 

Lo ha scosso il lungo applauso che i cittadini gli hanno tributato domenica in municipio. Quello sì, rendendolo consapevole che i barlassinesi lo hanno sempre sentito uno di loro e gli sono grati per quanto ha fatto per la comunità.

La stessa semplicità lo accomuna a Giorgio Frangi, l'altro benemerito che, per motivi di salute, ha rinunciato a presenziare alla cerimonia. Erano presenti i tre figli che, ringraziando l'amministrazione comunale e i cittadini, a loro volta hanno raccontato un aneddoto: quando il dottor Frangi ha saputo di questa benemerenza, incredulo ha risposto: "Ma perché? Cos'ho fatto?".

La risposta, anche in questo caso, arriva dalla storia della sua attività professionale. Lui non ha creato imperi di successo. Si è dedicato come medico alla quotidianità e ai problemi della gente. Per una vita, anche negli anni della diossina in cui aveva dato vita al Consultorio di pediatria e puericultura. 

Già, cos'ha fatto? Domenica non c'era tempo per parlarne, a parte dare una lettura della sua biografia, già difficile da riassumere in una pagina. Ma le persone intervenute, che hanno voluto portare pubblicamente la testimonianza della sua attività e della sua sensibilità, dicono molto di più di mille discorsi.

Gualfrido Galimberti