In casa 11 piante di marijuana: due insospettabili nei guai
COGLIATE - Un uomo di 41 anni residente in paese e un amico di 43 anni con casa a Misinto sono stati arrestati dai Carabinieri di Lomazzo. Avevano complessivamente 11 piante di marijuana e 350 grammi già pronti di stupefacente
La loro passione per il giardinaggio non coincide con quanto consente la legge: un quarantunenne di Cogliate e un amico di 43 anni residente a Misinto sono stati arrestati dai Carabinieri della stazione di Lomazzo. Complessivamente coltivavano nelle loro proprietà 11 piantine di marijuana. Nella loro disponibilità anche 350 grammi di stupefacente già pronto per lo spaccio.
I militari, dopo avere ricevuto qualche segnalazione, già da qualche giorno stavano tenendo d'occhio gli spostamenti e le frequentazioni dei due uomini. Insospettabili, fino a poco tempo fa, ed entrambi incensurati.
Una volta acquisita la certezza che fossero in un qualche modo implicati nel traffico di sostanze stupefacenti, è scattato il blitz nelle loro abitazioni. I sospetti hanno trovato una conferma tangibile: 11 piantine di marijuana, bilancini di precisione, materiale per il confezionamento e 350 grammi già disponibili per lo spaccio.
Arrestati, ieri mattina sono stati processati per direttissima in Tribunale a Monza: per loro una condanna a due anni di reclusione ciascuno, con la sospensione condizionale della pena poiché non avevano mai avuto alcun problema con la giustizia.
I militari, dopo avere ricevuto qualche segnalazione, già da qualche giorno stavano tenendo d'occhio gli spostamenti e le frequentazioni dei due uomini. Insospettabili, fino a poco tempo fa, ed entrambi incensurati.
Una volta acquisita la certezza che fossero in un qualche modo implicati nel traffico di sostanze stupefacenti, è scattato il blitz nelle loro abitazioni. I sospetti hanno trovato una conferma tangibile: 11 piantine di marijuana, bilancini di precisione, materiale per il confezionamento e 350 grammi già disponibili per lo spaccio.
Arrestati, ieri mattina sono stati processati per direttissima in Tribunale a Monza: per loro una condanna a due anni di reclusione ciascuno, con la sospensione condizionale della pena poiché non avevano mai avuto alcun problema con la giustizia.
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