Lazzate, consultazione popolare: una scheda per dire sì o no ai profughi

LAZZATE - Parte oggi la consultazione popolare organizzata in modo spontaneo dai cittadini per dire no all'eventuale allestimento di una tendopoli per profughi in paese. Non ha alcun valore legale, ma vuole essere uno strumento per far conoscere al Prefetto il pensiero dei residenti.

La tendopoli in paese è stata poco più di un'eventualità, ma qui vogliono mettere in chiaro le cose: ai cittadini non è gradita. E, per dimostrarlo, è stata organizzata anche una consultazione popolare. Una vera e propria scheda per votare ed esprimere senza timore, in modo riservato, il proprio parere.

E' l'iniziativa che si svolgerà da oggi fino a giovedì, dalle 18 alle 20 in piazza Caduti e poi, ancora, nella mattinata di domenica dalle 9 alle 12 davanti alla chiesa.

"Emergenza immigrazione: la Prefettura di Monza e Brianza - così recita il testo da sottoporre ai cittadini - ha manifestato la necessità di realizzare nuovi centri di prima accoglienza (Hub). In questo tipo di strutture, già presenti sul territorio della nostra provincia, oltre a garantire vitto e alloggio per un tempo non determinabile, vengono effettuate le prime operazioni di identificazione e screening sanitario dei cittadini extracomunitari richiedenti protezione internazionale. Sei favorevole all'installazione di un centro e/o campo "provvisorio" per ospitare cittadini extracomunitari richiedenti protezione internazionale a Lazzate?".

E poi, naturalmente, la possibilità di fare la croce sul sì o sul no in base alle proprie convinzioni. Non ha alcun valore legale, nel senso che non basta questa iniziativa per decidere se allestire una tendopoli, ma è uno strumento che i cittadini vogliono far pesare nei confronti del Prefetto, perché sappia qual è l'ostilità nei confronti di un eventuale campo profughi.

Già nelle scorse settimane, dopo che il sindaco Loredana Pizzi aveva rivelato di aver ricevuto la telefonata dai Carabinieri per sondare una sua disponibilità, erano nati gruppi per manifestare contro l'arrivo della tendopoli. Proteste e malumori manifestati su Facebook, ma anche con striscioni e con un intervento in diretta televisiva su Rete 4 a livello nazionale.