Blitz della Polizia locale: scoperto un dormitorio clandestino in via Bramante
LIMBIATE - Gli agenti della Polizia locale nel pomeriggio di sabato, dopo aver ricevuto una segnalazione di uno strano viavai in un condominio, hanno fatto il blitz in via Bramante: l'appartamento era stato trasformato in un dormitorio con 11 posti letto nonostante le precarie condizioni.
Un dormitorio clandestino con undici posti letto. E' stato scovato sabato pomeriggio dagli agenti della Polizia locale: dopo aver ricevuto la segnalazione di un anomalo viavai di persone in un appartamento situato al piano terra di un condominio di via Bramante, si sono recati sul posto per un sopralluogo.
Il movimento anomalo di persone di solito porta a nutrire sospetti riguardo a un presunto traffico di sostanze stupefacenti. Quando gli agenti sono entrati nell'abitazione di un pakistano di 43 anni, invece, hanno trovato semplicemente cinque suoi connazionali, tutti in regola con il permesso di soggiorno.
Questi in un primo momento hanno dichiarato di essere ospiti dell'amico. Ma quando la Polizia locale li ha incalzati con le domande, uno ha ammesso di versare in nero un canone mensile di 150 euro. Del resto l'idea degli amici risultava anche poco credibile, vista la presenza di undici posti letto, già pronti all'uso. Gli agenti, insomma, erano già convinti di essere in un dormitorio clandestino, sebbene carente sotto il profilo dell'igiene e della salubrità. In particolare risultavano in condizioni precarie l'unico bagno e la cucina.
Quando hano identificato i presenti, non è mancata la sorpresa: due di loro erano i pakistani arrestati qualche giorno fa per un episodio di violenza sessuale nel parco di via Valsugana. Contattata la Questura, si è scoperto che i due, sebbene colpiti da un provvedimento di espulsione dall'Italia, possono restarvi legittimamente: la misura dell'allontanamento è infatti sospesa, dovendo permettere ai due di difendersi nel processo a loro carico.
Quanto al proprietario dell'appartamento, subito è scattata la sanzione di 320 euro per avere omesso la comunicazione di ospitalità all'autorità di pubblica sicurezza. Sarà inoltre segnalato all'Agenzia delle Entrate per verificare l'eventuale riscossione di canoni di affitto in nero. L'ufficio Tecnico, infine, emetterà un'ordinanza per costringerlo a ripristinare i parametri igienico sanitari e a rispettare i requisiti di idoneità abitativa previsti dalla normativa.
Il movimento anomalo di persone di solito porta a nutrire sospetti riguardo a un presunto traffico di sostanze stupefacenti. Quando gli agenti sono entrati nell'abitazione di un pakistano di 43 anni, invece, hanno trovato semplicemente cinque suoi connazionali, tutti in regola con il permesso di soggiorno.
Questi in un primo momento hanno dichiarato di essere ospiti dell'amico. Ma quando la Polizia locale li ha incalzati con le domande, uno ha ammesso di versare in nero un canone mensile di 150 euro. Del resto l'idea degli amici risultava anche poco credibile, vista la presenza di undici posti letto, già pronti all'uso. Gli agenti, insomma, erano già convinti di essere in un dormitorio clandestino, sebbene carente sotto il profilo dell'igiene e della salubrità. In particolare risultavano in condizioni precarie l'unico bagno e la cucina.
Quando hano identificato i presenti, non è mancata la sorpresa: due di loro erano i pakistani arrestati qualche giorno fa per un episodio di violenza sessuale nel parco di via Valsugana. Contattata la Questura, si è scoperto che i due, sebbene colpiti da un provvedimento di espulsione dall'Italia, possono restarvi legittimamente: la misura dell'allontanamento è infatti sospesa, dovendo permettere ai due di difendersi nel processo a loro carico.
Quanto al proprietario dell'appartamento, subito è scattata la sanzione di 320 euro per avere omesso la comunicazione di ospitalità all'autorità di pubblica sicurezza. Sarà inoltre segnalato all'Agenzia delle Entrate per verificare l'eventuale riscossione di canoni di affitto in nero. L'ufficio Tecnico, infine, emetterà un'ordinanza per costringerlo a ripristinare i parametri igienico sanitari e a rispettare i requisiti di idoneità abitativa previsti dalla normativa.