Chiesti 36 mila euro di finanziamento per l'auto nuova: ma la busta paga è falsa
LIMBIATE - Insieme a due amici di Milano un limbiatese aveva architettato l'acquisto di un'auto di alta gamma, con la richiesta di finanziamento. La busta paga esibita dal terzetto al concessionario, però, era assolutamente falsa. I tre sono stati denunciati
Una falsa busta paga al concessionario di Busto Arsizio per poter acquistare un'auto di alta gamma: nei guai un uomo residente a Limbiate con due amici milanesi, tutti e tre scoperti in flagranza di reato dagli agenti del Commissariato cittadino.
Nei giorni scorsi i poliziotti di Busto Arsizio hanno ricevuto, dai colleghi della Questura di Firenze, una querela presentata dal rappresentante di una società finanziaria: aveva accertato che un uomo si era presentato presso un’autoconcessionaria di Busto Arsizio chiedendo un finanziamento di circa 36.000 euro per l’acquisto di una vettura di alta gamma, presentando, a garanzia della restituzione del prestito, una busta paga che però, come accertato dalla stessa finanziaria, è poi risultata essere falsa.
Gli agenti della squadra investigativa dunque hanno preso contatti sia con la finanziaria che con l’autosalone per cogliere sul fatto il truffatore, rassicurato sul buon esito della sua domanda di finanziamento, nel momento in cui si fosse presentato per ritirare l’autovettura.
Truffatore che nella giornata di giovedì, si è effettivamente presentato in concessionaria, dileguandosi immediatamente dopo il suo arrivo per aver probabilmente intuito che qualcosa non fosse andato per il verso giusto.
I poliziotti si sono dunque subito messi alla ricerca dell’uomo, individuandolo in un parcheggio poco distante in compagnia di altri due amici. Sulla loro vettura sono state trovate numerosissime buste paga a nome di varie persone italiane e straniere, tutte false e destinate ad essere utilizzate per ottenere fraudolentemente altri finanziamenti per l’acquisto di autovetture e di immobili. I tre, con precedenti, sono stati denunciati per tentata truffa e falso e contemporaneamente nei loro confronti è stato avviato il procedimento per l’irrogazione da parte del Questore del divieto di ritornare a Busto Arsizio per tre anni.
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