Fuga spericolata contromano: una persona denunciata, l'altra è sparita nei campi
LIMBIATE - Erano usciti per un allarme in un istituto bancario. Pericolo rientrato, ma un'auto è passata a tutta velocità contromano sotto i loro occhi. Gli agenti della Polizia locale hanno dato vita a un inseguimento duranto fino a Varedo. Una persona denunciata, l'altra ha fatto perdere le tracce nei campi.
Un inseguimento a folle velocità fino a Varedo e una persona denunciata. Una mattinata decisamente fuori programma, quella di mercoledì, per la Polizia locale di Limbiate che, uscita per un allarme poi rientrato in un istituto bancario, si è vista sfrecciare davanti, per giunta pure in contromano una Renault Clio in via Beccaria.
Intimare l'alt al conducente non è servito a nulla naturalmente. Di qui un lungo inseguimento proseguito lungo la Comasina e la Monza-Saronno per arrivare fino alla via Ponchielli di Varedo, dove l'uomo al volante dell'auto è sceso all'improvviso ed è fuggito a piedi facendo perdere nei campi le sue tracce.
Gli agenti hanno però trovato un altro uomo a bordo della vettura, seduto sul sedile lato passeggero, che ha dichiarato di essere il proprietario del mezzo (da accertamenti risultato utilizzato in passato per compiere altri reati), ma non ha fornito indicazioni utili per risalire all'identità del fuggitivo.
Accompagnato al Comando di piazza Cinque giornate l'uomo, 32 anni e residente in un campo nomadi di Milano, ha dichiarato di avere una disabilità che gli impedisce di camminare regolarmente. E, nonostante le domande degli investigatori, si è rifiutato di collaborare arrivando perfino a dichiarare di non conoscere nemmeno le generalità dell'uomo che si era messo al volante, salvo poi correggersi in parte dichiarando di conoscerlo solo superficialmente e di avergli chiesto di accompagnarlo da alcuni familiari al campo nomadi di Senago.
L'uomo, però, non è stato in grado di giustificare la presenza nel bagagliaio dell'auto di apparecchiatura da cantiere (comprensiva di carica batteria e occhiali anti infortunistica), utilizzata per le misurazioni di precisione, del valore di circa mille euro. Agli agenti ha raccontato che si trattava di materiale caricato sulla vettura dalla persona che si è messa al volante e che poi è fuggita.
Da una verifica alla banca dati, l'italiano fermato è risultato avere numerosi precedenti per truffe, possesso di arnesi da scasso e furti. Numerose le denunce a suo carico.
Dai primi accertamenti l'apparecchiatura trasportata nel bagagliaio potrebbe essere stata rubata in un megastore in provincia di Bergamo. Il sospetto degli agenti è che l'uomo fuggito a piedi potesse essere un latitante e che, visti i precedenti a carico del fermato, si possa trattare di una organizzazione specializzata in furti su commissione.
In attesa di approfondire le indagini, la Polizia locale ha denunciato l'italiano a piede libero per i reati di favoreggiamento, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Numerose anche le infrazioni al Codice della strada che sono state contestate.
Intimare l'alt al conducente non è servito a nulla naturalmente. Di qui un lungo inseguimento proseguito lungo la Comasina e la Monza-Saronno per arrivare fino alla via Ponchielli di Varedo, dove l'uomo al volante dell'auto è sceso all'improvviso ed è fuggito a piedi facendo perdere nei campi le sue tracce.
Gli agenti hanno però trovato un altro uomo a bordo della vettura, seduto sul sedile lato passeggero, che ha dichiarato di essere il proprietario del mezzo (da accertamenti risultato utilizzato in passato per compiere altri reati), ma non ha fornito indicazioni utili per risalire all'identità del fuggitivo.
Accompagnato al Comando di piazza Cinque giornate l'uomo, 32 anni e residente in un campo nomadi di Milano, ha dichiarato di avere una disabilità che gli impedisce di camminare regolarmente. E, nonostante le domande degli investigatori, si è rifiutato di collaborare arrivando perfino a dichiarare di non conoscere nemmeno le generalità dell'uomo che si era messo al volante, salvo poi correggersi in parte dichiarando di conoscerlo solo superficialmente e di avergli chiesto di accompagnarlo da alcuni familiari al campo nomadi di Senago.
L'uomo, però, non è stato in grado di giustificare la presenza nel bagagliaio dell'auto di apparecchiatura da cantiere (comprensiva di carica batteria e occhiali anti infortunistica), utilizzata per le misurazioni di precisione, del valore di circa mille euro. Agli agenti ha raccontato che si trattava di materiale caricato sulla vettura dalla persona che si è messa al volante e che poi è fuggita.
Da una verifica alla banca dati, l'italiano fermato è risultato avere numerosi precedenti per truffe, possesso di arnesi da scasso e furti. Numerose le denunce a suo carico.
Dai primi accertamenti l'apparecchiatura trasportata nel bagagliaio potrebbe essere stata rubata in un megastore in provincia di Bergamo. Il sospetto degli agenti è che l'uomo fuggito a piedi potesse essere un latitante e che, visti i precedenti a carico del fermato, si possa trattare di una organizzazione specializzata in furti su commissione.
In attesa di approfondire le indagini, la Polizia locale ha denunciato l'italiano a piede libero per i reati di favoreggiamento, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Numerose anche le infrazioni al Codice della strada che sono state contestate.