Tutti attorno al tavolo: si parla della Cittadella della Fragilità
LIMBIATE - E' un progetto che è stato già presentato e discusso in Consiglio regionale, è la ferma volontà del sindaco Antonio Romeo: creare una Cittadella della Fragilità al Corberi. Sabato pomeriggio, proprio nella struttura, si è svolto un convegno riunendo tutte le parti interessate
“Con l'approvazione in estate della mozione che impegna la Giunta regionale a lavorare per il rilancio del Corberi, possiamo partire ora come se fossimo all'anno zero di un percorso mirato a realizzare a Mombello una struttura socio-sanitaria d'eccellenza in Regione Lombardia”. Così il sindaco Antonio Romeo ha aperto la tavola rotonda organizzata sabato 8 ottobre all'interno del Corberi stesso allo scopo di fare il punto della situazione sul presidio e su quello che potrebbe essere il suo futuro.
Per l'occasione, la sala Agorà del Corberi è stata riempita da un centinaio di persone che hanno a cuore le sorti di quello che un tempo veniva chiamato “reparto dei fanciulli” e che attualmente ospita ancora 109 persone affette da disabilità psichica grave in regime residenziale e 16 utenti in regime di semi residenzialità, pur non avendo alcun riconoscimento da parte del sistema sanitario regionale.
Già in passato l'allora azienda sanitaria locale di Monza e Brianza aveva presentato un progetto preliminare di riqualificazione del Corberi, progetto che aveva lo scopo di far riconoscere la natura sociosanitaria dell'assistenza erogata dal presidio, così da poter avviare poi la realizzazione di una vera e propria Cittadella della Fragilità nell'area di Mombello. Cosa è cambiato da allora? Certamente l'approvazione all'unanimità della mozione in Regione Lombardia è un passo importante e sottolinea l'attenzione del Consiglio regionale (rappresentato nell'incontro di sabato dal consigliere del M5S Gianmarco Corbetta) nei confronti della questione. In secondo luogo, sia l'ASST di Monza sia l'Ats Brianza hanno confermato la loro piena disponibilità a rendere visibile il progetto, perché, come hanno sottolineato il direttore dell'ASST Matteo Stocco e il direttore dell'ATS Brianza Massimo Giupponi, “una struttura simile al Corberi sul territorio regionale non esiste e sarebbe quindi fondamentale valorizzare e mettere in sicurezza un'attività unica a livello regionale”.
Nella convinzione comune che la struttura debba quindi diventare un polo d'eccellenza che possa comprendere una Rsa per anziani, un polo residenziale sperimentale, una comunità protetta e una Rsd per disabili, l'impegno dell'amministrazione limbiatese è ora quello di lavorare insieme alle due aziende sanitarie territoriali per ottenere l'accreditamento del Corberi, che dovrà necessariamente passare da una messa a norma degli edifici e da un potenziamento a livello di personale impiegato.
“Ci vogliono ovviamente le risorse economiche per realizzare questo obiettivo – commenta Romeo – ma sono certo che se condivideremo le azioni con gli enti preposti e con tutte le forze politiche, potremo farcela a lasciare il segno e a fare la storia del nostro ospedale. Nel frattempo, possiamo già progettare qualche interessante miglioria per far rivivere gli spazi interni al Corberi: lo spostamento qui di tutte le attività dell'associazione Voglio la Luna, che conta varie sedi dislocate in diverse zone della città, e del Centro Diurno Disabili, che ora è in Villa Mella, oltre alla messa a norma della piscina interna per poter attuare una sua riattivazione”.