Armi in quantità e attrezzi per possibili furti di alto livello: tre persone arrestate

LISSONE - Un italiano e un peruviano sono stati fermati ieri mattina in via Garibaldi dai Carabinieri. Nell'automobile avevano una pistola e materiale utile per attività da scasso. Ma la vera sorpresa i militari l'hanno avuto con il controllo del domicilio: un vero e proprio arsenale oltre a droni e telecamere.

Non avevano soltanto armi e attrezzi da scasso: le tre persone fermate ieri mattina dai Carabinieri della stazione locale hanno in loro possesso anche drni e telecamere endoscopiche. Materiale che induce le forze dell'ordine a estendere le indagini per verificare se i tre sono coinvolti in furti o rapine di alto livello.

L'incontro tra i militari della stazione locale e i tre è avvenuto ieri alle 5.30 in via Garibaldi. Quando i Carabinieri si sono avvicinati per un controllo, questi non hanno cercato la fuga: ma si sono traditi con segni di evidente nervosismo, spingendo i militari a chiedere non solo i documenti di identità, ma addirittura a fare una perquisizione sull'auto.

Il fiuto era quello giusto: D.G. (operaio italiano 45enne residente in città), E.L. (venezuelano di 28 anni, disoccupato, residente anche lui in città) e B.J. (peruviano di 27 ani residente a Monza e incensurato) avevano davvero qualcosa da nascondere.

Sotto il sedile posteriore era collocata una pistola Beretta con matricola abrasa, calibro 7,65, completata da caricatore con otto colpi. In più una 
radio ricestrasmittente, un mephisto (passamontagna) e uno zaino. Questo, a sua volta, conteneva una ricetrasmittente, un tirapugni in acciaio, un coltello a molla di 23 centimetri di cui 10 di lama, un attrezzo multiuso comprendente martello, pinza e coltellini, un'altra maschera con occhiali, un disturbatore di frequenza, guanti.

I controlli sono quindi proseguiti nelle abitazioni. A casa del peruviano i militari si sono trovati di fronte a un fucile a ripetizione marca Remington  calibro 308 dotato di puntamento ottico e completo di 10 proiettili. Era stato rubato nel corso di un furto in Valtellina nell'agosto 2014. E poi una carabina ad aria compressa con pallini in piombo, un cannocchiale, una parrucca, maschere da Carnevale.

Il venezuelano aveva invece un drone completo di telecamera e Gps, computer, cannocchiali e binocoli, ricetrasmittenti, una pistola giocattolo priva del tappo rosso, una telecamera telescopica munita di sonda, un cannello fiamma ossidrica portatile, un silenziatore per arma artigianale, maschera, passamontagna, tronchesi, un nunchaku (il bastone delle arti marziali), un coltello serramanico della lunghezza di 17 centimetri, un fucile mitragliatore da soft air ad aria compressa.

L'italiano, infine, custodiva computer, un elicottero drone completo di telecomando, una telecamera endoscopica, una corda da alpinismo da 60 metri, una telecamera.

Tutte le armi sequestrate sono in ottimo stato di conservazione ed efficienza.

I tre sono stati condotti alla casa circondariale di Monza e messi a disposizione dell'autorità giudiziaria. Le indagini ora continuano. L'obiettivo è quello di verificare se quell'arsenale e quella tecnologia possono essere stati utilizzati in occasione di furti o di rapine.