Cani avvelenati: per il Comune solo allarmismi che non trovano riscontri

LISSONE - Si è fatto un gran parlare nei giorni scorsi di cani avvelenati sul territorio cittadino. Il Comune, però, dopo aver visto quanto è apparso sui social network e ripreso dalla stampa locale, ha fatto i suoi accertamenti: non risultano né denunce né segnalazioni

"A seguito degli allarmismi su presunti avvelenamenti ad animali, comparsi nelle ultime settimane sui social network e ripresi dalla stampa locale, l’amministrazione comunale tiene a precisare che ad oggi tali affermazioni risultano prive di riscontri oggettivi". Inizia così il comunicato diffuso oggi dal palazzo municipale per cercare di fare chiarezza su una questione che, nei giorni scorsi, ha trovato ampio risalto.

Per il Comune di Lissone, però, non è mai successo nulla. Questo almeno, farebbe pensare il fatto che, al di là di quanto affermato su Facebook, non risultano denunce o segnalazioni né alla locale stazione dei Carabinieri né al Comando di Polizia locale, né allo sportello di Gelsia.

L’amministrazione comunale, ricordando alla cittadinanza di evitare facili allarmismi che non giovano alla protezione degli animali, invita i proprietari a rivolgersi immediatamente alla Polizia locale (tel.: 039.7307277) o alle Guardie ecologiche (tel.: 335.7663234, attivo 24 ore su 24) nel caso in cui trovino sul territorio sostanze sospette o potenzialmente dannose per gli animali.

In questo modo, le autorità avranno la possibilità di circoscrivere l’area, limitare i rischi ed avviare indagini per accertare eventuali responsabilità, oltre che procedere nell’iter di bonifica del luogo affidando all’Agenzia di Tutela della Salute (ATS Brianza) l’accertamento delle sostanze riscontrate. È importante che la denuncia, qualora sia possibile, venga integrata con testimonianze, fotografie o video che permettano di contestualizzare quanto avvenuto.

Nel caso in cui, invece, il cane stia male per sospetto avvelenamento, il proprietario deve richiedere al veterinario che venga seguito l’iter previsto dalla normativa inviando bocconi ed esche all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale competente per il territorio per effettuare la ricerca del tossico sospettato. Appena possibile, è richiesta anche segnalazione all’Ufficio del sindaco per attivare ogni forma di protezione degli animali sul territorio.