Lavori di pubblica utilità: 44 i progetti avviati con il Tribunale
LISSONE - Sono i cosiddetti "Lavori di pubblica utilità" e si possono svolgere sul territorio cittadino in virtù di una convenzione sottoscritta tra il Comune e il Tribunale: 44 cittadini coinvolti dall'aprile 2013, per la gran parte condannati per guida in stato di ebbrezza.
Sono 44 le persone condannate che dal 2013 ad oggi hanno potuto scontare la pena impegnandosi in lavori di pubblica utilità presso l’amministrazione comunale di Lissone. Nella maggior parte dei casi, i reati convertiti nei cosiddetti "Lpu" (Lavori di pubblica utilità) hanno riguardato contravvenzioni al Codice della Strada relative alla guida sotto l'influenza dell'alcol.
Uno strumento reso possibile grazie alla convenzione sottoscritta nel 2013 fra l’amministrazione comunale e il Tribunale di Monza, con cui si è recepita la possibilità per i reati più lievi di tramutare la pena detentiva o pecuniaria nella “prestazione di un’attività non retribuita a favore della collettività”. Il Comune di Lissone si è reso disponibile a far svolgere tali attività a cittadini sottoposti alla giurisdizione del Tribunale di Monza, o residenti nella Provincia di Monza e Brianza o nell’area della Città metropolitana.
Delle 44 persone condannate, che hanno svolto ad oggi lavori di pubblica utilità, il 92% è rappresentato da cittadini italiani, con un’età media di 36 anni, in quattro casi su cinque di sesso maschile. In media, la pena è stata convertita in 122 ore di Lpu, con un massimo di 256 ore e un minimo di 17. I progetti già avviati sono 27 di cui 22 portati a termine, 14 sono in attesa e 4 sono in corso. Un solo progetto risulta al momento interrotto.
Per la loro prestazione, non è prevista alcuna retribuzione: la sola spesa a carico del Comune riguarda l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro che si attesta fra i 20 centesimi e i due euro giornalieri per singolo lavoratore. Requisito fondamentale per accedere al beneficio dei lavori di pubblica utilità è il possesso di un attestato in materia di sicurezza sul lavoro o la volontà a frequentare un corso in materia prima di iniziare.
L’impegno in favore della comunità lissonese si è tramutato in opere svolte nel settore Gestione del territorio, Affari generali e Servizi demografici. In particolare, i soggetti coinvolti hanno prestato servizio nella manutenzione del patrimonio pubblico comunale con particolare riferimento alla cura di giardini, parchi e aiuole; in altri casi, l’impegno si è incentrato sui beni del demanio pubblico, in attività di riordino degli archivi informatici o cartacei, in lavori d’ufficio, nella collaborazione nelle attività che hanno riguardato il Centro anziani o l’Ufficio anagrafe. In un caso, il soggetto è stato inserito nell’attività della mensa.
Fra gli ambiti previsti per lo svolgimento dei progetti individuali di lavoro di pubblica utilità, finora mai utilizzati, rientrano anche educazione stradale, attività nell’ambito dei Servizi sociali, custodia del Museo e tutte quelle necessità contingenti dell’ente che possano essere adempiute in base alle singole professionalità.
“Tutte le persone che hanno preso parte ai Lavori di pubblica utilità lo hanno fatto dimostrando la volontà di inserirsi positivamente nei settori, operando con puntualità e cogliendo questa occasione come un modo per mettersi a disposizione della comunità – spiega il sindaco Concettina Monguzzi – grazie a questa convenzione, il Comune si pone come un luogo in cui avviare un percorso di riparazione del danno a chi per varie ragioni ha commesso un errore. Nello stesso tempo, questa forma alternativa di espiazione della pena consente ad un ente come il nostro, perennemente sotto organico rispetto a quanto servirebbe per rispondere adeguatamente a tutte le richieste della cittadinanza, di usufruire di un piccolo supporto che potrà certamente essere utile in tante situazioni”.
Uno strumento reso possibile grazie alla convenzione sottoscritta nel 2013 fra l’amministrazione comunale e il Tribunale di Monza, con cui si è recepita la possibilità per i reati più lievi di tramutare la pena detentiva o pecuniaria nella “prestazione di un’attività non retribuita a favore della collettività”. Il Comune di Lissone si è reso disponibile a far svolgere tali attività a cittadini sottoposti alla giurisdizione del Tribunale di Monza, o residenti nella Provincia di Monza e Brianza o nell’area della Città metropolitana.
Delle 44 persone condannate, che hanno svolto ad oggi lavori di pubblica utilità, il 92% è rappresentato da cittadini italiani, con un’età media di 36 anni, in quattro casi su cinque di sesso maschile. In media, la pena è stata convertita in 122 ore di Lpu, con un massimo di 256 ore e un minimo di 17. I progetti già avviati sono 27 di cui 22 portati a termine, 14 sono in attesa e 4 sono in corso. Un solo progetto risulta al momento interrotto.
Per la loro prestazione, non è prevista alcuna retribuzione: la sola spesa a carico del Comune riguarda l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro che si attesta fra i 20 centesimi e i due euro giornalieri per singolo lavoratore. Requisito fondamentale per accedere al beneficio dei lavori di pubblica utilità è il possesso di un attestato in materia di sicurezza sul lavoro o la volontà a frequentare un corso in materia prima di iniziare.
L’impegno in favore della comunità lissonese si è tramutato in opere svolte nel settore Gestione del territorio, Affari generali e Servizi demografici. In particolare, i soggetti coinvolti hanno prestato servizio nella manutenzione del patrimonio pubblico comunale con particolare riferimento alla cura di giardini, parchi e aiuole; in altri casi, l’impegno si è incentrato sui beni del demanio pubblico, in attività di riordino degli archivi informatici o cartacei, in lavori d’ufficio, nella collaborazione nelle attività che hanno riguardato il Centro anziani o l’Ufficio anagrafe. In un caso, il soggetto è stato inserito nell’attività della mensa.
Fra gli ambiti previsti per lo svolgimento dei progetti individuali di lavoro di pubblica utilità, finora mai utilizzati, rientrano anche educazione stradale, attività nell’ambito dei Servizi sociali, custodia del Museo e tutte quelle necessità contingenti dell’ente che possano essere adempiute in base alle singole professionalità.
“Tutte le persone che hanno preso parte ai Lavori di pubblica utilità lo hanno fatto dimostrando la volontà di inserirsi positivamente nei settori, operando con puntualità e cogliendo questa occasione come un modo per mettersi a disposizione della comunità – spiega il sindaco Concettina Monguzzi – grazie a questa convenzione, il Comune si pone come un luogo in cui avviare un percorso di riparazione del danno a chi per varie ragioni ha commesso un errore. Nello stesso tempo, questa forma alternativa di espiazione della pena consente ad un ente come il nostro, perennemente sotto organico rispetto a quanto servirebbe per rispondere adeguatamente a tutte le richieste della cittadinanza, di usufruire di un piccolo supporto che potrà certamente essere utile in tante situazioni”.