Lissone: sarà braccio di ferro tra Meroni e Monguzzi
LISSONE - Il centrodestra in testa alla conclusione del primo turno delle elezioni amministrative. Però non sfonda: il 39,86% di Fabio Meroni non scava un solco profondo. Il sindaco uscente Concettina Monguzzi ha ottenuto il 37,36%
C’è una sola certezza a Lissone: il ballottaggio sarà in realtà un braccio di ferro. Da una parte l’ex sindaco e consigliere provinciale della Lega Nord, Fabio Meroni (Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia e liste civiche Per Lissone Oggi e Meroni 2022). Dall’altra il sindaco uscente di centrosinistra, Concetta Monguzzi (Pd e liste civiche Il Listone, Lissone Bene Comune, Concetta Monguzzi Sindaco).
La novità inattesa è che, nella seconda città della Brianza (45.168 abitanti) ed ex roccaforte leghista, l’alfiere del Carroccio (e già sindaco dal 1994 al 2002), con il 39,87 per cento, è in vantaggio, ma non ha sfondato. Mentre "la sindaca" che cinque anni fa era riuscita a sdoganare il centrosinistra, dimostrando che l’impossibile era realizzabile, con il 37,36 per cento è sotto di soli pochi decimali dal primo in classifica. Insomma: la sfida è aperta, anzi apertissima.
E’ stanca, ma contenta, Concetta Monguzzi: «Abbiamo avuto gli stessi voti di cinque anni fa. Un risultato non scontato. I cittadini hanno sottolineato con il loro voto la bontà del lavoro fatto. Particolare soddisfazione per il 15% della lista civica che mi sostiene che rivela la stima che c’è per la mia persona. Ha pagato la campagna elettorale con “zero polemiche” e puntata sui programmi".
Ma in casa della Lega si ostenta sicurezza: "La Lega Nord da Lissone sta trainando tutto il centrodestra – replica Meroni -. La Lega sta dimostrando di essere la forza viva che fa di nuovo vincere i valori del centrodestra in Brianza".
Ma in casa della Lega si ostenta sicurezza: "La Lega Nord da Lissone sta trainando tutto il centrodestra – replica Meroni -. La Lega sta dimostrando di essere la forza viva che fa di nuovo vincere i valori del centrodestra in Brianza".
In una città "indecisa a tutto", nelle segreterie politiche è già scattata la caccia agli indecisi. Ma è una mission impossible: il "generale" astensionismo è stato in realtà il vero vincitore. Solo il 50,28 per cento degli elettori è andato a votare. E la domanda che i due sfidanti alla poltrona di sindaco si fanno con il cuore in gola, li accomuna: che cosa faranno gli elettori in una torrida domenica di fine giugno? Il rischio insomma è che i lissonesi affollino le spiagge e lascino deserte le urne. Rendendo il confronto elettorale una roulette russa.
E il Movimento Cinque Stelle? Ha masticato amaro, anzi amarissimo. Il portacolori di Beppe Grillo, Emanuele Sana, si è dovuto accontentare di un 10,14 per cento. Gli altri candidati, hanno percentuali ancora più ridotte: Roberto Perego (Lissone in Movimento e Lissone Futuro) ha avuto il 9,24 per cento, Mauro Guglielmin (lista civica) il 2,7 per cento, e infine Filippo Piacere (lista di estrema sinistra) un modesto 0,7 per cento.
Marco Mologni
Marco Mologni
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