Non è, a dire il vero, la prima volta che Busnelli muove questa accusa al primo cittadino. La prima volta era stata in campagna elettorale a ridosso del voto del ballottaggio. Con la vittoria finale e l'esordio della nuova amministrazione comunale, tuttavia, tutto sembrava destinato a finire nel dimenticatoio.

"Pensavo che fosse un incidente di percorso - commenta Busnelli -, invece altre situazioni hanno confermato che il vizietto di dire una cosa e farne un’altra sia una caratteristica ricorrente. Le promesse di non accettare profughi a Meda sono state subito smentite. Poi l’impegno a collaborare con le minoranze è stato azzerato nei fatti: alla minoranza non è stata riconosciuta né la presidenza del Consiglio comunale né quella delle commissioni. Scelta legittima sul piano regolamentare, ma in netta contraddizione con la promessa di coinvolgere le minoranze".