Stuprata qualche mese fa, malmenata in gravidanza: ora rischia l'aborto
MEZZAGO - Nei mesi aveva già dimostrato la sua violenza aggredendo ripetutamente la compagna. Giovedì sera, però, l'ecuadoregno di 27 anni residente in paese è stato arrestato: ha nuovamente picchiato la donna, stuprata all'inizio dell'autunno. Lei rischia l'aborto.
Compagna stuprata e, successivamente, malmenata con violenza inaudita davanti ai due figli piccoli durante la gravidanza: un ecuadoregno di 27 anni, nella serata di giovedì, è stato arrestato dai Carabinieri della stazione di Bellusco.
Stando a quanto ha raccontato la donna, una sua connazionale di 25 anni, non si tratterebbe del primo caso di violenza nei suoi confronti. Casi ripetuti, insomma, spesso anche davanti allo sguardo terrorizzato dei bambini piccoli. Situazione tollerata a lungo, nell'intento di proteggere proprio i due bambini, fino alla denuncia presentata nel mese di agosto quando la donna era finita al pronto soccorso per lesioni.
Non era servita a molto quella denuncia: perché il compagno non ha cambiato atteggiamento. Anzi, sull'inizio dell'autunno l'ha anche stuprata. Con conseguenze a quanto pare non gradite: le botte di giovedì sera erano indirizzate anche all'addome, nonostante lui sapesse della gravidanza in corso.
La prognosi della donna, ricoverata nell'ospedale di Vimcercate, è di minaccia di aborto e trauma cranico e addominale. Per lui, invece, sono scattate le manette ai polsi.
Stando a quanto ha raccontato la donna, una sua connazionale di 25 anni, non si tratterebbe del primo caso di violenza nei suoi confronti. Casi ripetuti, insomma, spesso anche davanti allo sguardo terrorizzato dei bambini piccoli. Situazione tollerata a lungo, nell'intento di proteggere proprio i due bambini, fino alla denuncia presentata nel mese di agosto quando la donna era finita al pronto soccorso per lesioni.
Non era servita a molto quella denuncia: perché il compagno non ha cambiato atteggiamento. Anzi, sull'inizio dell'autunno l'ha anche stuprata. Con conseguenze a quanto pare non gradite: le botte di giovedì sera erano indirizzate anche all'addome, nonostante lui sapesse della gravidanza in corso.
La prognosi della donna, ricoverata nell'ospedale di Vimcercate, è di minaccia di aborto e trauma cranico e addominale. Per lui, invece, sono scattate le manette ai polsi.