Assolombarda: l’imprenditoria brianzola che conta è rosa e formato famiglia

MONZA - Le aziende della Brianza sono sempre più in rosa. Dall'analisi risulta che la “vera Brianza” è costituita da un’ampia schiera di aziende con un fatturato tra gli 8 e i 100 milioni di euro e con un’elevata percentuale di aziende familiari.

L’azienda di famiglia, soprattutto quella impegnata nel settore manifatturiero, è il simbolo dell’imprenditoria brianzola che resiste e che guarda al futuro. Aziende consolidate e soprattutto in rosa, dove le donne occupano ruoli dirigenziali, impegnate sia sul mercato interno sia sul mercato estero.

Questa la fotografia emersa dall’edizione 2016 di Top500+, ricerca promossa da Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, in collaborazione con Pwc, con il sostegno di Bpm, Umana , Ecole e Camera di Commercio di Monza e Brianza.

Una ricerca realizzata da Cerif (Centro di ricerca sulle imprese di famiglia) e che ha preso in esame 734 imprese (Spa e Srl) che sono state selezionate in base a tre criteri: fatturato (da 8 milioni di euro), sede legale e/o amministrativa e/o operativa nella provincia di Monza e Brianza e bilancio depositato al 30 settembre 2016.

Punta di diamante è rappresentato dal settore manifatturiero con il 57 per cento delle aziende e un fatturato che supera i 28 miliardi di euro. Ma anche il resto del panorama imprenditoriale monzese si difende bene evidenziando che la “vera Brianza” è costituita da un’ampia schiera di aziende il cui fatturato si posizione tra i 100 e gli 8 milioni di euro con un’elevata percentuale di aziende familiari.

Le imprese familiari analizzate nella ricerca rappresentano il 45,78 per cento con un fatturato complessivo di 15.354.980.337 di euro (36% del fatturato totale) e per il 63% sono concentrate nel cluster di fatturato da 20 a 8 milioni. Il 9% delle Family business, pari a 31 imprese, occupa un intervallo da 950 milioni di fatturato a 103 milioni. Dai 100 milioni di fatturato fino ai 50 milioni le Family business presenti 32 imprese cioè pari al 9,5% del totale.

Tra i 50 milioni di euro ai 20 milioni di fatturato si collocano 64 family business, che rappresentano il 19% del campione esaminato. Il resto sono imprese piccole o micro. 129 imprese familiari popolano l’intervallo di fatturato dai 20 milioni di euro fino ad arrivare ai 10 milioni di euro, il 38,5% del totale delle Family business. Le ultime 80 imprese familiari, il 24% del campione, sono presenti con un fatturato inferiore ai 10 milioni sino al limite inferiore degli 8 milioni.

Un’impresa familiare che cambia, restando salda nei principi e nei valori ma adeguandosi alle nuove esigenze e richieste del mercato, come conferma Andrea Dell’Orto vicepresidente di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza e presidente del presidio territoriale Monza e Brianza. “Il  passaggio generazione per le imprese manifatturiere del nostro territorio è una delle leve per la crescita e la coesione familiare e resta senza dubbio la chiave del successo. Lo studio presentato sulle imprese di famiglia aggiunge a questo quadro un dettaglio d’interesse: il passaggio generazionale al femminile, una connotazione non usuale nel mondo imprenditoriale del nostro Paese che rende le imprese della Brianza all’avanguardia e innovative anche dal punto di vista sociale. Il passaggio generazionale resta comunque un tema delicato e va affrontato con gli strumenti adeguati. Per questo Assolombarda ha realizzato un manuale che definisce le linee guida per avere successo e gli errori da evitare e ha attivato un nuovo servizio dedicato alla gestione del processo di successione aziendale”.


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