Certe notti non si ripetano: il Comitato Parco dice basta ai concerti
MONZA - Basta ai concerti. E' la richiesta del Comitato per il Parco all'indomani della doppia serata di Liguabue che ha portato in città 150 mila persone. Sotto accusa non tanto la pulizia, che ai più è parsa davvero efficace, quanto le conseguenze per il manto erboso
Il doppio concerto del Liga ormai è stato archiviato ma gli effetti sul grande “Campovolo monzese” sono ancora ben visibili. A poche ore dalla fine del concerto il pratone era stato completamente ripulito ma gli effetti dell’ammassamento dei 150 mila fan erano e sono comunque ben visibili. E l’indignazione degli ambientalisti non è tardata ad arrivare.
Puntuale la replica del Comitato per il Parco che all’indomani del grande evento ha ribadito che il polmone verde recintato più grande d’Europa non è adatto ad accogliere questi eventi, e la sua natura e ricchezza di flora e fauna vanno tutelati.
“Come era facilmente prevedibile – scrivono nel comunicato stampa – il manto erboso non ha retto al calpestio indiscriminato di quanti, incolpevoli dei danni involontari che potevano arrecare, hanno assistito al duplice concerto di Ligabue”.
Foto alla mano il Comitato ha postato sul suo profilo Facebook le immagini di un prato seriamente danneggiato. Anche se tempestivamente ripulito. Il problema infatti non stava tanto nel ripulire l’area all’indomani dei concerti, quanto invece ai danni provocati al manto erboso che palco, mezzi per il montaggio della struttura, pali di illuminazione e soprattutto l’elevatissima affluenza di persone hanno provocato.
“Un prato particolarmente storico come quello della Gerascia (dove si è svolto il concerto, ndr) – proseguono – non può reggere l’impatto con la concentrazione in aree ristrette di tante persone e di attrezzature se non subendo gravi alterazioni tali da poter compromettere irreversibilmente il manto erboso e lo strato corticale. Potremo poi aggiornare l’entità del danno una volta che, con l’ausilio di mezzi pesanti, verrà smantellato e smontato il palco. Nonostante l’autorizzazione della Sopraintendenza fosse subordinata a prescrizioni volte alla protezione del prato e pur apprezzando il comportamento civile dei partecipanti all’evento il danneggiamento si è prodotto ugualmente”.
A pagare lo scotto del duplice concerto non solo il prato storico della Gerascia, ma anche la ricca fauna che popola il parco provocato dalle prove del concerto che si è protratto per tutta la settimana."Ci hanno contattato associazioni per la protezione degli animali – precisa il Comitato per il Parco – riferendoci dei danni alla fauna".
E dopo “Certe notti” il Comitato Parco spera che il tempo dei grandi eventi sia finito. "Auspichiamo che l’amministrazione comunale, il Consorzio e gli organismi istituzionali che devono presiedere alla salvaguardia del Parco sia dal punto di vista storico culturale che ambientale – concludono – rivedano le proprie decisioni alla luce di quanto obiettivamente emerso, con la rinuncia ai concerti e prevedendo che vengano svolti nelle sedi appropriate per esempio lo stadio".
Il Comitato infine promette di mantenere alta la vigilanza. "Continueremo la nostra azione – concludono – con la convinzione di poter rendere maggiormente consapevoli anche i fruitori dei concerti. Siamo sicuri che la loro sensibilità sia già stata risvegliata dall’accaduto".
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