Consorzio Parco e Villa: arriva il nuovo direttore e scoppia la polemica dei M5S
MONZA - Il Consorzio Villa Reale e Parco ha un nuovo direttore. Si tratta di Pietro Felice Addis, scelto al termine di una selezione a cui hanno partecipato una sessantina di candidati. Per il Movimento 5 Stelle, però, la procedura seguita non sarebbe corretta
A poche settimane dalla grande Messa di Papa Francesco al Parco, un cambio importante ai vertici del Consorzio Villa Reale e Parco. Nei giorni scorsi è stato nominato il nuovo direttore Pietro Felice Addis. Per il neo eletto inizia un periodo di inteso lavoro, in primis il grande evento dell’arrivo del Papa nel polmone recintato più grande d’Europa che richiamerà, stime alle mano, oltre 800 mila fedeli provenienti da tutto il nord Italia.
E poi in estate i grandi concerti con il live di Justin Bieber e a settembre il tradizionale appuntamento con il Gran Premio di Formula 1.
Ma mentre il sindaco di Monza Roberto Scanagatti ha accolto positivamente il nuovo direttore il Movimento 5 Stelle ha avanzato diverse perplessità sollevando l’ipotesi di una nomina irregolare e appellandosi alla Corte dei Conti.
All’indomani della nomina lo ha chiesto chiaramente Gianmarco Corbetta che a breve sottoporrà il caso alla Corte dei Conti. “La politica si è arrogata il diritto di scegliere il nuovo direttore tra una rosa di candidati selezionata da una commissione tecnica – spiega – ma nel settore pubblico la scelta imparziale del candidato spetta alla stessa commissione tecnica. A Maroni spetta solo la “ratifica” formale di tale scelta , in qualità di presidente dell’autorità che ha fatto il bando”.
Corbetta nei giorni scorsi ha effettuato l’accesso a tutte le carte del processo di selezione all’importante incarico che ha visto la partecipazione di sessanta candidati di cui otto sono poi stati ritenuti meritevoli di un ulteriore approfondimento e colloquio oltre all’analisi del semplice curriculum.
“A ciascuno degli otto candidati – precisa Corbetta – sono stati attribuiti a fronte di un colloquio individuale ulteriori valutazioni in lettere su altri quattro parametri quali le competenze relazionali e la motivazione al ruolo. In sostanza per gli appartenenti alla rosa dei finalisti la commissione tecnica ha redatto una griglia dove vengono riportati i valori in lettere per nove parametri”.
Una metodologia di valutazione che non convince il pentastellato. “Non sono stati attribuiti punteggi e non è stata fatta una classifica tra gli otto finalisti lasciando a Maroni la facoltà di scegliere – precisa – Così facendo si è adottata una procedura che non ritengo conforme alle norme sul pubblico impiego. La commissione avrebbe dovuto stilare una graduatoria e il primo classificato avrebbe dovuto essere designato dal Governatore”.
Ma non solo, Corbetta avanza dubbi ancora più gravi: ci sarebbero candidati che, facendo la somma dei punteggi, supererebbero il vincitore. Da qui la decisione di appellarsi alla Corte dei Conti. “Ben quattro candidati hanno un punteggio superiore a quello di Addis, uno ha lo stesso punteggio e uno inferiore. Io non ho nulla contro il dottor Addis che peraltro conosco di persona , ma qui è in gioco il rispetto della legge, la trasparenza e l’oggettività delle scelte che riguardano la cosa pubblica”.
Vuoi ricevere le notizie nella tua mail? Iscriviti alla newsletter: clicca qui