Croce Rossa: inaugurato lo sportello per aiutare gli ex detenuti
MONZA - La Croce Rossa ha attivato nella nuova sede di via Pacinotti uno Sportello di supporto per i detenuti con la collaborazione della casa circondariale di Monza. Spesso, infatti, chi sta finendo di saldare il debito che ha con la giustizia non sa poi come reinserirsi nella società.
Scontato il debito con la giustizia che succede? Questa la domanda che molti detenuti si pongono quando, magari a pochi mesi dalla fine delle reclusione, pensano al loro futuro. Un futuro nebuloso soprattutto se non si ha una rete amicale e familiare sana sulla quale poter contare. Poi se all’emarginazione sociale si unisce anche un problema di salute e di difficoltà ad accedere a un posto di lavoro c’è il rischio che il detenuto finisca nuovamente nella rete della criminalità.
Per evitare che le porte del carcere si riaprano, magari a pochi giorni dalla scarcerazione, la Croce Rossa di Monza ha attivato, in collaborazione con la Casa Circondariale di Monza, lo Sportello di supporto per i detenuti nella sede di via Pacinotti.
Uno sportello che garantisce un sostegno a 360 gradi spaziando dall’assistenza medica a quella psicologica soprattutto in caso di dipendenze (alcolismo, tossicodipendenza, ludopatia), fino alle più quotidiane necessità di mangiare e di avere un tetto sopra la testa. Evitando così che l’ex detenuto ritorni a delinquere.
"È una collaborazione che vede al proprio centro il concetto di persona – spiega Maria Pitaniello, direttore della Casa Circondariale di Monza – Quando si conclude l’esperienza carceraria, al rientro sul territorio, il rischio è che si vada incontro ad una esperienza di vita deprivata. Il carcere, dal canto suo, è un luogo sempre meno soltanto di pena e sempre più di recupero, ma il momento paradossalmente più critico è proprio quello dell’uscita".
"È una collaborazione che vede al proprio centro il concetto di persona – spiega Maria Pitaniello, direttore della Casa Circondariale di Monza – Quando si conclude l’esperienza carceraria, al rientro sul territorio, il rischio è che si vada incontro ad una esperienza di vita deprivata. Il carcere, dal canto suo, è un luogo sempre meno soltanto di pena e sempre più di recupero, ma il momento paradossalmente più critico è proprio quello dell’uscita".
Una rete nella quale crede molto anche il nuovo presidente del Comitato locale di Monza della Cri: "Il numero di coloro che hanno bisogno di aiuto – precisa Orazio Nelson De Lutio – sta crescendo. Lo vediamo ogni giorno con l’attività che svolgiamo attraverso le Unità di Strada. Sono aumentati i giovani e anche coloro che, in seguito a fallimenti, hanno perso casa e lavoro”.
Attualmente, le Unità di Strada di Croce Rossa si occupano di circa 150 persone, di cui 70 quelle note e per così dire “stanziali”, mentre una parte rilevante composta dai cosiddetti “invisibili”.
Attualmente, le Unità di Strada di Croce Rossa si occupano di circa 150 persone, di cui 70 quelle note e per così dire “stanziali”, mentre una parte rilevante composta dai cosiddetti “invisibili”.