Evade dal carcere per trascorrere qualche ora con il figlio
MONZA - Sapeva che prima o poi l'avrebbero trovato. Un marocchino di 38 anni, però, mercoledì ha comunque deciso di non rientrare al carcere di Reggio Emilia, dopo la giornata di lavoro di reinserimento sociale, perché voleva vedere la famiglia e abbracciare il figlio. E' stato scovato in un condominio a Monza.
E' evaso dal carcere di Reggio Emilia per andare a trovare la famiglia a Monza e trascorrere qualche ora con il figlio: un marocchino di 38 anni, mercoledì, è stato ritrovato dagli agenti del Commissariato di viale Romagna.
L'uomo, che beneficiava del permesso del giudice per uscire in orario diurno dalla struttura penitenziaria per svolgere lavori di reinserimento sociale, mercoledì non ha fatto ritorno al carcere all'ora concordata.
Subito sono iniziate le ricerche, che non si sono limitate all'area di Reggio Emilia, ma si sono estese fino a Monza dove vive la famiglia dell'extracomunitario.
Gli agenti della Polizia di Stato sono andati pertanto a suonare alla sua abitazione. Non si sono accontentati della risposta ricevuta al citofono, in base alla quale l'uomo non sarebbe mai passato di lì: hanno iniziato a cercarlo in tutto l'edificio. Il loro sospetto era fondato: dopo qualche minuto lo hanno trovato nascosto nel sottotetto.
Il marocchino ha spiegato che alla base del suo gesto non c'era la volontà di sparire dal carcere, bensì il desiderio di rivedere la famiglia e il figlio per qualche ora. Dopo un ultimo abbraccio è stato preso in carico dagli agenti che lo hanno riportato alla casa circondariale.
L'uomo, che beneficiava del permesso del giudice per uscire in orario diurno dalla struttura penitenziaria per svolgere lavori di reinserimento sociale, mercoledì non ha fatto ritorno al carcere all'ora concordata.
Subito sono iniziate le ricerche, che non si sono limitate all'area di Reggio Emilia, ma si sono estese fino a Monza dove vive la famiglia dell'extracomunitario.
Gli agenti della Polizia di Stato sono andati pertanto a suonare alla sua abitazione. Non si sono accontentati della risposta ricevuta al citofono, in base alla quale l'uomo non sarebbe mai passato di lì: hanno iniziato a cercarlo in tutto l'edificio. Il loro sospetto era fondato: dopo qualche minuto lo hanno trovato nascosto nel sottotetto.
Il marocchino ha spiegato che alla base del suo gesto non c'era la volontà di sparire dal carcere, bensì il desiderio di rivedere la famiglia e il figlio per qualche ora. Dopo un ultimo abbraccio è stato preso in carico dagli agenti che lo hanno riportato alla casa circondariale.