Gli scatti di uno dei maestri della fotografia del Novecento in mostra in Arengario. Un appuntamento da non perdere per gli amanti della fotografia: da oggi, sabato 19 marzo, al 3 luglio l’Arengario ospiterà la personale di Robert Doisneau intitolata “Le merveilleux du quotidien” a cura dell’Atelier Robert Doisneau e realizzata dai Fratelli Alinari, Fondazione per la storia della fotografia e ViDi con il patrocinio del Comune e la consulenza scientifica di Piero Pozzi.

I visitatori potranno ammirare ottanta scatti che ripercorrono la storia della produzione fotografica del maestro francese, fornendo anche un suggestivo scorcio culturale e sociale dell’epoca. Dal primo scatto immortalato nel 1929 ripercorrendo anche la storia e l’evoluzione delle banlieu parigine. Un evento straordinario che per la prima volta fa tappa in Italia e che offre al visitatore lo sguardo curioso e geniale del maestro della fotografia nel catturare l’istante di una società in continuo mutamento.

Scorci di una Ville Lumière fatta di botteghe, bambini che giocano per strada, innamorati che si scambiano effusioni, animali, momenti di festa e di lavoro mettendo in mostra una quotidianità per nulla banale.  Nella sala espositiva oltre agli scatti e alle spiegazioni didascaliche sarà possibile ammirare anche il modello della macchina fotografica Rolleiflex Standard Alt usata dall’artista e proveniente direttamente dalle Raccolte Museali Fratelli Alinari di Firenze. 

Orari di ingresso: martedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19, giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 22.30, sabato domenica e festivi dalle 10 alle 20. Inoltre nei giorni di Pasqua, Pasquetta, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno apertura dalle 10 alle 20. La biglietteria chiude un’ora prima. 

I biglietti d’ingresso costano 9 euro (intero compresa audioguida),  7 euro (ridotto compresa audioguida) e 5 euro (per le scuole). Per informazioni e prenotazione consultare il sito http://www.arengariomonzafoto.com oppure telefonare al numero 02.36638600. 

Si ricorda che l’Arengario non è accessibile alle persone sulla sedia a rotelle.